BP “a zero emissioni entro il 2050” (anche se non spiega ancora come)

Gli obiettivi annunciati dal nuovo amministratore delegato Bernanrd Looney.

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BP vuole cambiare pelle, parola del nuovo amministratore delegato del colosso petrolifero inglese, Bernanrd Looney, che ha appena preso il posto di Bob Dudley (quest’ultimo noto per le sue posizioni piuttosto caute in tema di transizione energetica verso le fonti rinnovabili).

Cambiare pelle con obiettivi molto ambiziosi, anche se per ora BP non dice come raggiungerli: più in dettaglio, si legge in una nota, la società punta ad azzerare le emissioni nette di CO2 equivalente entro il 2050 o anche prima; si parla delle emissioni direttamente associate alle attività industriali di BP in tutto il mondo e alla sua produzione complessiva di petrolio e gas.

In totale queste emissioni ammontano attualmente a 415 milioni di tonnellate equivalenti di CO2/anno, evidenzia la nota.

C’è anche un obiettivo per le cosiddette “Scope 3 emissions” che riguardano le varie attività downstream (quelle a valle del ciclo produttivo), tra cui soprattutto le emissioni indirette che derivano dall’utilizzo finale dei prodotti immessi sul mercato; qui BP punta a tagliare del 50% l’intensità del carbonio dei prodotti venduti, sempre all’orizzonte 2050.

In sostanza, BP dovrebbe quindi commercializzare carburanti sempre più puliti e a ridotto impatto ambientale, come bio-combustibili e idrogeno generato partendo da fonti elettriche rinnovabili; inoltre, dovrebbe aumentare gli investimenti in tecnologie a basso contenuto di carbonio e probabilmente dovrebbe utilizzare sistemi CCS (carbon capture and storage) per catturare e immagazzinare la CO2 rilasciata dagli impianti industriali.

Tuttavia, al momento mancano informazioni precise sul mix di azioni e misure che BP vorrà perseguire; per settembre 2020 è attesa la pubblicazione di una strategia industriale con tutte le indicazioni del caso e la definizione di traguardi sul medio-termine.

Intanto BP installerà entro il 2023, aggiunge la nota, sistemi per misurare le emissioni di metano nei maggiori siti produttivi di petrolio e gas, con l’obiettivo di dimezzarle entro il 2050.

Così Looney ha spiegato che è necessario trasformare l’intero sistema energetico, anche grazie alla nuova organizzazione della società, al cui interno è stata creata una nuova divisione Gas & Low Carbon Energy.

Ricordiamo che lo scorso maggio 2019 l’assemblea degli azionisti aveva approvato la risoluzione proposta da Climate Action 100+ che chiedeva a BP di allineare la sua strategia industriale ai traguardi climatici fissati dagli accordi di Parigi, quindi in sostanza di pianificare i futuri investimenti considerando l’impegno di limitare il surriscaldamento globale sotto 2 gradi centigradi entro la fine del secolo.

E poi chiedeva di divulgare una serie di dati e informazioni, tra cui le stime sull’intensità di carbonio (carbon intensity) dei suoi prodotti energetici e gli obiettivi per diminuire le emissioni di gas-serra correlate alle sue attività in tutto il mondo (operational greenhouse gas emissions).

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