Per BP le rinnovabili correranno più delle altre fonti, ma solo nella generazione elettrica

Ma nel 2040 il mondo sarà ancora dominato dai combustibili fossili. Servirà una transizione energetica molto più rapida per abbattere le emissioni inquinanti, soprattutto nei trasporti. L’Energy Outlook 2019 di BP in sintesi.

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Domanda di energia in aumento, sospinta dalle grandi economie in Asia (Cina e India, soprattutto), ruolo ancora dominante dei combustibili fossili, ma con una rapida espansione delle fonti rinnovabili: ci sono tante chiavi di lettura per l’evoluzione del mix energetico mondiale al 2040 nel nuovo rapporto di BP, “Energy Outlook 2019” (allegato in fondo all’articolo).

Riprendiamo alcuni dati particolarmente rilevanti, con l’aiuto di qualche grafico e concentrandoci sullo scenario principale tra quelli elaborati dal colosso petrolifero inglese: ET, Evolving transition, che presuppone una certa continuità delle politiche future con quelle degli anni passati (e dove le emissioni di anidride carbonica aumenteranno anziché diminuire).

Innanzi tutto, secondo BP, le energie rinnovabili cresceranno più di tutte le altre e diventeranno la prima fonte di generazione elettrica nel 2040 intorno al 30% del mix complessivo (il dato esclude l’idroelettrico), superando così il carbone, come riassume il grafico sotto.

Per decarbonizzare più velocemente il settore elettrico, evidenzia BP confrontando lo scenario principale con quello alternativo Lower-carbon power (LCP), bisognerà applicare una sostanziosa carbon tax (si parla di 100-200 $/tonnellata di anidride carbonica) e finanziare la realizzazione di sistemi CCUS (Carbon Capture, Utilization and Storage) per catturare le emissioni delle centrali a gas e carbone.

Così l’intensità di carbonio (carbon intensity) della produzione di elettricità potrebbe crollare a meno di cento grammi di CO2/kWh nel 2040, come chiarisce il prossimo grafico.

Restiamo ancora un attimo sulle rinnovabili con la seguente coppia di grafici, in cui vediamo che l’eolico e il solare guideranno il boom delle fonti a zero emissioni inquinanti e che in Europa le rinnovabili andranno oltre il 50% del mix di generazione elettrica nel 2040.

Guardiamo ora cosa dice BP in un settore al centro di molti dibattiti attuali su come ridurre le emissioni inquinanti: i trasporti.

Nello scenario ET al 2040, il contributo del petrolio diminuirà solamente di una decina di punti percentuali rispetto a oggi e quindi rimarrà intorno all’85% del fuel-mix complessivo, con una quota marginale destinata al gas, all’elettrificazione e alle diverse forme di biocarburanti.

E nel 2040, secondo BP, ci saranno 300 milioni di auto elettriche in circolazione, pari al 15% circa del totale; quasi il 25% dei km percorsi sarà “elettrificato” grazie all’incremento della mobilità condivisa, anche con sistemi di guida autonoma.

Anche qui, si propone uno scenario alternativo, Lower-carbon transport (LCT) che prevede diverse misure per rendere i veicoli più efficienti e favorire l’uso di carburanti a minore impatto ambientale, in modo da ridurre un po’ le emissioni complessive dei trasporti in confronto allo scenario ET.

Tuttavia, in definitiva, nel 2040 si rischia di essere ancora inchiodati nella situazione descritta dagli ultimi grafici che abbiamo scelto dal corposo rapporto.

Le rinnovabili non saranno andate oltre il 15% del fuel-mix, considerando la domanda globale di energia primaria mentre le risorse tradizionali continueranno a rivestire un ruolo fondamentale.

Tanto che le emissioni di CO2 collegate all’utilizzo dell’energia nei vari settori, nel 2040, saranno del 7% circa più elevate rispetto a oggi, circa 37 giga-tonnellate (Gt) in totale tra una ventina d’anni.

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