Biomasse legnose nelle Regioni del Bacino Padano: quanto si consuma nel residenziale

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I reali consumi di legna e pellet in ambito residenziale in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e nella Provincia Autonoma di Trento. Uno studio con il contributo di Aiel e Università di Padova.

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L’utilizzo di biomasse legnose per il riscaldamento delle abitazioni da alcuni anni ha acceso il dibattito sul loro impatto sulla qualità dell’aria e ha fatto emergere la carenza di dati attendibili sui quali basare le politiche climatiche a livello nazionale e comunitario.

Un contributo in questo senso viene dal progetto europeo PrepairPo Regions Engaged to Policies of Air”, che ha l’obiettivo di creare un coordinamento permanente tra le Regioni del Bacino Padano per la gestione della qualità dell’aria.

Tra i quattro ambiti di intervento per definire azioni di miglioramento c’è la combustione residenziale di biomasse legnose.

Con la conclusione della fase del progetto dedicata alla “Stima del consumo residenziale di biomasse legnose nel Bacino Padano”, contenuta nel nuovo report sul “Bilancio energetico nel settore residenziale”(pdf) oggi è possibile avere un quadro più chiaro sui consumi di biomasse legnose in ambito residenziale in 5 regioni del Bacino Padano (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) e nella Provincia Autonoma di Trento.

La ricerca ha coinvolto anche il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova e AIEL, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali, che hanno collaborato per stilare un database dei consumi energetici nell’ambito del riscaldamento residenziale, dettagliato per combustibile e per Comune di residenza (vedi cap. 4 del report).

Un risultato importante, che costituisce l’input fondamentale da cui partire per un’elaborazione più puntuale delle emissioni in atmosfera.

Per quanto riguarda la biomassa, il consumo stimato a livello di Bacino Padano è di circa 1 milione di tonnellate di pellet e 5 milioni e mezzo di legna da ardere all’anno, confermando quanto rilevato come risultato dell’indagine campionaria realizzata in precedenza dallo stesso gruppo di lavoro.

Considerando le più comuni tipologie di apparecchi domestici a biomassa, il consumo medio annuo per le stufe, cucine e inserti ad aria alimentati a pellet si aggira attorno a 1,3 tonnellate all’anno, mentre per i corrispondenti apparecchi a legna risulta circa pari a 2-2,5 tonnellate all’anno; per i caminetti aperti, in ragione di un loro utilizzo inferiore rispetto agli apparecchi più efficienti a legna, il consumo si aggira tra 1 e 1,3 tonnellate all’anno.

I dati sui consumi vanno a comporre un quadro più articolato, frutto di un’indagine su un campione di 20mila famiglie da cui risulta che circa il 22% delle famiglie nel Bacino Padano utilizza biomasse quali legna da ardere e pellet per scaldarsi e/o cucinare, con valori che vanno da un minimo del 14% in regione Lombardia, fino ad un massimo del 45% nella provincia autonoma di Trento.

Di questi, gli utilizzatori frequenti sono generalmente superiori al 90%, per un valore medio complessivo pari al 20% in tutto il territorio oggetto dell’indagine.

Sulla base delle risposte ai questionari si stima che attualmente nel Bacino Padano siano installate complessivamente circa:

  • 480.000 stufe a pellet (di cui circa il 5% installato nelle seconde case)
  • 990.000 stufe tradizionali a legna (di cui il 6% nelle seconde case)
  • 470.000 caminetti aperti (di cui il 10% nelle seconde case)
  • 460.000 caminetti chiusi a legna (di cui il 5% nelle seconde case)
  • 100.000 caldaie a legna (di cui il 2% nelle seconde case)
  • 50.000 caldaie a pellet (di cui il 2% nelle seconde case).

In media ogni abitazione possiede circa 1,2 impianti a biomassa.

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