Quanto conviene a un’azienda investire sulle auto elettriche?
Per valutare i possibili vantaggi di una flotta aziendale composta di veicoli “alla spina” rispetto a una flotta con vetture tradizionali benzina/diesel, entrano in gioco diversi elementi: non solo i prezzi d’acquisto delle diverse auto – che ora sono molto più alti nel caso dell’elettrico – ma anche gli incentivi, i consumi medi di carburante (e di elettricità), i km percorsi mediamente in un anno, la possibilità di utilizzare i certificati bianchi (che però non sono cumulabili con il bonus auto), la modalità prevalente di ricarica del veicolo elettrico.
Per fornire un primo orientamento a chi sta valutando di creare una flotta aziendale di auto a batteria, il Gse ha realizzato un simulatore online.
Vediamo meglio come funziona con un esempio tra i tantissimi che si possono fare.
L’ipotesi è rinnovare con l’elettrico la flotta di una piccola-media azienda acquistando 10 automobili di segmento B (citycar).
L’auto elettrica scelta per l’esempio è la Renault Zoe (che abbiamo scelto perchè è il modello elettrico più venduto in Italia al momento) con prezzo senza incentivi a partire da 25.900 euro; nel simulatore però inseriamo, come richiesto, il prezzo senza Iva, quindi 20.200 euro.
Attenzione però: questo prezzo è riferito alla Renault Zoe senza batteria di proprietà, quindi bisogna pagare un extra mensile per il noleggio della batteria, che arriva a 124 €/mese Iva inclusa con la formula dei km illimitati (la prima taglia di noleggio è 74 €/mese con limite di 7.500 km l’anno).
Il prezzo di una Zoe con batteria di proprietà è decisamente più elevato, da circa 34.000 euro in su.
Ciò detto, consideriamo una percorrenza media annua di 20.000 km e un consumo medio di 0,17 kWh/km.
Il paragone è fatto con una vettura diesel del medesimo segmento B, considerando sempre di percorrere in media 20.000 km in un anno con un consumo medio reale di circa 16 km/litro.
Per il prezzo della vettura tradizionale consideriamo 12.000 euro Iva esclusa.
Poi attenzione: quando compare il box “ulteriori contributi economici”, bisogna precisare se si intende usufruire di contributi differenti dai certificati bianchi e poi sotto, in caso affermativo, indicare il relativo valore per singola autovettura. Noi abbiamo messo 6.000 euro, vale a dire, l’incentivo statale (comprensivo di sconto del venditore) per l’acquisto di auto elettriche senza rottamazione (si veda questo articolo per i dettagli sui bonus in vigore). E ancora attenzione: questo contributo statale non è cumulabile con i certificati bianchi (N.B. abbiamo aggiornato l’articolo per correggere un errore nella prima versione, in cui sie erano sommati i due incentivi).
Infine, bisogna indicare la modalità prevalente di ricarica del veicolo elettrico; nel nostro esempio, da colonnina privata in azienda senza autoconsumo.
La schermata seguente riassume i dati principali del nostro esempio sul simulatore del Gse; cliccare sopra per ingrandire.
Il dato più rilevante è che il tempo di ritorno dell’investimento è quattro anni, grazie ai contributi ecobonus auto (60.000 euro totali) e al risparmio annuale per l’alimentazione delle vetture (6.607 euro).
Se invece si fa la stessa simulazione scegliendo però di utilizzare i certificati bianchi, al posto del bonus auto, il risultato cambia come mostrato nella schermata sotto.
In questo caso, infatti, il tempo di ritorno si allunga a ben dieci anni perché in totale i certificati bianchi assicurano un vantaggio economico di 16.548 euro.
Va detto che i risultati possono cambiare, anche di molto, con un vantaggio maggiore o minore del veicolo elettrico vs l’auto tradizionale, modificando alcuni parametri, come l’eventuale autoproduzione dell’energia elettrica usata per la ricarica della batteria (in questo caso l’auto elettrica è ancora più conveniente).
Il quadro poi resta molto fluido: i prezzi delle auto elettriche dovrebbero continuare a scendere, ma in questo momento restano molto più alti delle auto termiche e tra l’altro, come detto, il prezzo della Renault Zoe lievita di alcune migliaia di euro se si vuole includere la proprietà della batteria.
Insomma, la flotta aziendale elettrica è un investimento che si può ripagare in pochi anni solamente in virtù degli incentivi ecobonus, mentre con i soli certificati bianchi (più il risparmio di carburante) occorre molto più tempo.