L’Italia ha migliorato la sua posizione all’interno del Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI), salendo dal 14esimo al 13esimo posto, secondo la classifica di EY che analizza i primi 40 Paesi al mondo per attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili.
Dall’indagine (link in basso) emerge come, a livello globale, sia necessario accelerare in quanto gli investimenti realizzati rimangono al di sotto di quanto necessario per raggiungere l’obiettivo della COP28 di triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030. “Questo nonostante il picco di investimenti in energia green dell’anno scorso, che ha raggiunto i 1.800 miliardi di dollari, inclusi 660 miliardi destinati alle rinnovabili”, specifica EY in una nota.
Nella presente edizione del RECAI, la 63esima, Stati Uniti, Cina e Germania sono sul podio e seguono Francia, Australia, Regno Unito, India, Danimarca, Canada e Giappone.
Venendo all’Italia, nel primo semestre 2024 sono stati installati 3,7 GW di nuovi impianti rinnovabili, con il fotovoltaico che copre quasi il 90% delle nuove installazioni con 3,3 GW, seguito dall’eolico con circa 360 MW e da bioenergie e idroelettrico che insieme coprono circa 20 MW. Il confronto tra il primo semestre 2023 e il primo semestre 2024 conferma un incremento della nuova potenza Fer del 41%.
Anche l’impegno prefissato sulle comunità energetiche, grazie al decreto sulle CER che stanzia 5,7 miliardi di euro per la loro istituzione, ha contribuito a rafforzare la diffusione di rinnovabili di piccola taglia e quindi il posizionamento dell’Italia nel ranking. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030, che prevedono circa 130 GW di potenza rinnovabile installata, la Penisola deve accelerare.
Giacomo Chiavari, EY Europe West Strategy and Transactions Energy Leader, commenta: “L’Italia ha fatto progressi significativi nel settore delle rinnovabili ma questo slancio deve continuare e intensificarsi. Con i nuovi decreti FER X e FER 2, abbiamo l’opportunità di accelerare sul percorso della transizione energetica e di avvicinarci agli obiettivi prefissati a livello nazionale”.
Il report accende i riflettori anche sulle opportunità legate allo stoccaggio, fattore stabilizzante della rete che permetterà un ingresso più controllato della nuova capacità rinnovabile.
Con la previsione di un aumento della domanda di elettricità di 1,7 volte entro il 2050, i sistemi di accumulo (Bess) acquisiranno un ruolo sempre più strategico anche nel medio-lungo periodo. A questo proposito, secondo le stime di EY, la capacità dei Bess aumenterà passando da 160 GWh a 1.800 GWh entro il 2030, una crescita di oltre 10 volte.
L’Italia ha compiuto notevoli progressi in questo mercato. Nel ranking appositamente creato, il nostro Paese si classifica al 6° posto nell’indice mondiale.
Sono previste gare di stoccaggio per 71GWh entro il 2030, “da cui l’importanza nell’istituire un quadro regolamentato ottimale per potenziare lo sviluppo italiano di tali sistemi”, sottolinea EY. Il report individua nel nostro Paese diverse regioni del Sud come ideali per lo sviluppo di sistemi stand-alone.
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