La road map per le rinnovabili al 2030 di Elettricità Futura

Il Piano elettrico rinnovabile 2030 dell'associazione presentato al governo Draghi: per l’Italia 345 miliardi € di benefici economici e 470mila nuovi occupati.

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La road map presentata nell’Assemblea di Elettricità Futura e al governo traduce i nuovi obiettivi rinnovabili proposti dalla Commissione europea con il REPowerEU, i più ambiziosi di sempre, in un nuovo traguardo per il settore elettrico italiano.

Per azzerare la dipendenza dalla Russia, il nuovo piano europeo REPowerEU propone di aumentare il target rinnovabili 2030 dal 40% al 45%.

Per centrare l’obiettivo è necessario installare in Italia 85 nuovi GW di energie rinnovabili e 80 GWh di nuovi sistemi di accumulo.

Oggi il MWh costa così tanto perché ancora produciamo circa il 60% dell’elettricità che consumiamo con i fossili. Andando oltre il raddoppio dell’elettricità rinnovabile, l’Italia potrà avere importanti vantaggi non solo in termini di indipendenza ma anche di competitività.

Grazie all’installazione di 85 nuovi GW di rinnovabili, potrà evitare l’importazione di 20 miliardi di metri cubi di gas. Le rinnovabili, nonostante l’aumento di prezzo dei componenti per realizzare gli impianti, restano di gran lunga le energie che costano meno.

Il Piano 2030 del settore elettrico italiano è un percorso di graduale accelerazione verso l’indipendenza energetica con una strategia di rilancio dell’industria elettrica italiana e del suo indotto.

Si basa sui risultati di due studi.

Il primo è lo studio condotto da Accenture “REPowerEU per L’Italia: Scenari 2030 per il sistema elettrico” (tab. 1 e tab. 2) che, partendo dall’evoluzione della domanda elettrica, analizza gli scenari per l’Italia delineati dagli obiettivi rinnovabili proposti dalla Commissione con il pacchetto REPowerEU e traccia la road map 2030 del settore elettrico.

Il secondo è lo studio “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” realizzato da Althesys con il contributo scientifico di Enel Foundation.

L’analisi approfondisce la filiera tecnologica italiana dei comparti generazione elettrica rinnovabile, infrastrutture per la flessibilità, elettrificazione e digitalizzazione, valuta gli sviluppi della filiera alla luce degli scenari europei, e stima i benefici per l’economia e l’occupazione e le politiche per favorirne la crescita.

Raggiungendo l’obiettivo del Piano +85 GW al 2030, ai 120mila occupati di oggi, nella filiera elettrica e nel suo indotto, si aggiungeranno 470mila nuovi posti di lavoro, raggiungendo un totale di 590mila. Nei prossimi otto anni, l’economia italiana potrebbe avere benefici pari a 345 miliardi di euro.

Sono previsti investimenti cumulati del settore elettrico e della sua filiera industriale per 309 miliardi di euro al 2030 e una riduzione del 75% delle emissioni di CO2 del settore elettrico nel 2030 rispetto al 1990. Per concretizzare questi benefici e accelerare le rinnovabili andrà completata e rafforzata l’opera di semplificazione degli iter autorizzativi avviata dal Governo italiano.

La Commissione europea ha proposto diverse misure per velocizzare la costruzione di impianti rinnovabili.

Tra queste, particolarmente efficace promette di essere l’identificazione delle RES go-to areas, ovvero aree dove realizzare gli impianti rinnovabili beneficiando di tempi dimezzati per ottenere l’autorizzazione, regola del silenzio assenso ed esenzione dalla VIA per i singoli progetti.

Queste aree sono equiparabili a quelle che in Italia vengono definite come aree idonee ad ospitare i nuovi impianti rinnovabili. Per realizzare gli 85 GW di rinnovabili al 2030 occorre solo lo 0,3% della superficie totale dell’Italia. È bene ricordare che la Germania sta destinando il 2% del territorio agli impianti eolici.

Sintesi dell’articolo a cura del Presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo, pubblicato sul n.3/2022 della rivista bimestrale QualEnergia.

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