ATER chiede più dialogo e un confronto costante con il ‘GSE 2.0’

Per spingere il settore delle rinnovabili e dell'efficienza "serve una profonda ridefinizione dei mandati e direzione delle agenzie, a cominciare dal ruolo del GSE". Le richieste dell'Associazione Tecnici Energia Rinnovabili.

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Ci eravamo lasciati al precedente articolo con l’auspicio che il nuovo governo, dichiaratamente più sensibile alle prerogative dell’ambiente e finalmente con in mano i ministeri chiave per intervenire, trovasse il coraggio e la forza per garantire in Italia stabilità di indirizzo a lungo termine al settore martoriato delle energie rinnovabili.

Un governo che, ricordiamo a suo merito, dal suo insediamento ha subito avvallato la proposta del Parlamento Europeo, verso target sfidanti a favore di una maggiore sostenibilità energetica ed ambientale.

Bisogna ricordare che i due nodi decisivi che abbiamo all’orizzonte prossimo, sono la necessità di sostenere maggiormente un “autoconsumo capillare” nel sistema globale, in antitesi con gli enormi investimenti pregressi, e in parte non ancora ammortizzati, in termini di grandi centrali di produzione e dorsali di distribuzione elettrico.

L’altro nodo, è la necessità di una profonda ridefinizione dei mandati e direzione delle agenzie che in questi anni troppo spesso non hanno convinto appieno, nella loro missione superpartes di supportare la transizione e la crescita del settore, che per alcuni aspetti è stato vessato più che sostenuto.

Troppo spesso infatti in questi ultimi anni Autorità e Gse hanno sopravanzato i loro rispettivi riferimenti politici (Parlamento e Ministero Sviluppo Economico) presentandosi quasi come attori protagonisti nel tracciare la linea politica delle direttrici di erogazione e controllo degli incentivi.

Noi tecnici ci siamo assuefatti a verifiche su impianti incentivati quasi 10 anni fa, con richieste di integrazione per documentazione già in possesso dell’ente. Siamo abituati a ricevere solleciti di dichiarazioni non previste in fase di ottenimento della tariffa incentivante.

Siamo nostro malgrado allenati a ricevere risposte ai nostri quesiti dopo tempi lunghissimi e talvolta in modo del tutto inefficace.

Oggi in uno scenario il cui il settore agonizzante è pervaso più dallo sconforto che dall’entusiasmo, nonostante regole applicative che dovrebbero essere il riferimento tecnico e giurisprudenziale a tutela di un’incertezza operativa ormai diffusa, Ater ha colto piccoli segni di un approccio della dirigenza tecnica del GSE che sembrano lasciar presagire un cambiamento. Dopo questo lunga notte, aspettando l’alba, sentiamo allora impellente porre questi punti chiave per il nostro futuro:

Primo punto.

Tutti vorrebbero sapere se cambierà la politica dell’ente nelle fasi di analisi delle istanze e nella verifica dei vecchi impianti, con particolare riferimento al Conto Energia, ai Certificati Bianchi ma anche del Conto Termico.

Chiediamo quindi quale sarà l’orientamento della nuova amministrazione auspicando un approccio diverso dal passato volto a:

  • Sollevare i cittadini e le imprese dall’onere di subire oggi verifiche documentali su temi già approfonditi dall’ente in fase di erogazione delle tariffe incentivanti. Il Gestore ha esercitato il suo ruolo istruttorio a tempo debito. Ora le verifiche, doverose, necessarie e auspicate, devono concentrarsi su altri elementi.
  • Concertare con le associazioni le modalità di attuazione delle verifiche Chiediamo semplicemente il rispetto del “decreto controlli” DM 31/01/2014. L’art. 9 comma 3 del citato decreto è ad oggi disatteso. Non esiste l’elenco ufficiale dei documenti da conservare e inoltre vengono regolarmente richiesti documenti ulteriori rispetto a quelli presentati in sede di richiesta tariffe incentivanti. Su tutti, negli impianti che hanno beneficiato del cosiddetto “Salva Alcoa”.
  • Creare un reale dialogo con gli operatori professionali del settore. In ogni ambito di interlocuzione con l’attore pubblico i tecnici sono abituati ad avere un dialogo dettato dalla volontà di rispettare le regole, con l’obbiettivo di ottenere il risultato richiesto dalla committenza. Il GSE non deve essere un muro contro il quale scontrarsi. Il Gestore dovrebbe operare con uno spirito votato allo sviluppo del settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, nel rispetto di regole chiare, note e condivise.

Secondo punto.

Chiediamo la disponibilità della nuova dirigenza a instaurare un tavolo tecnico permanente volto ad affrontare in modo continuativo i temi e le criticità che quotidianamente emergono nel settore.

Il tavolo dovrebbe consentire di trovare soluzioni condivise, nel rispetto delle regole vigenti, oltre che individuare modalità di snellimento burocratico al fine di agevolare lo sviluppo del settore e ridurre i contenziosi con il Gestore.

Le tante, troppe, istanze al TAR in corso sono un forte segnale d’allarme per gli operatori, causano sfiducia nell’intero comparto, e nella sostanza contraddicono la mission del GSE. L’identità e i valori fondativi del Gestore dei Servizi Energetici sono ben espresse nei documenti pubblici.

Non si vuole con il nostro approccio negare o contrastare l’attività di controllo, come detto necessaria e auspicata, si vuole altresì avere certezza sulle modalità operative, stabilità interpretativa da parte del gestore, possibilità di dialogare in tempo reale su temi tecnici con il Gestore come già avviene in ogni altro ambito pubblico.

Terzo punto.

Con l’amministrazione uscente si era instaurato un percorso volto a liquidare su base volontaria le tariffe incentivanti associate a piccoli impianti domestici. Ci chiediamo se tale percorso verrà ripreso. Tale attività potrebbe immettere sul mercato una certa quantità di liquidità che i cittadini potrebbero sfruttare per l’installazione di sistemi di accumulo o in ogni caso eseguire ammodernamenti di impianti tecnologici volti al miglioramento dell’autoconsumo.

La strada da percorrere è ormai doppiamente segnata sia dai vincoli sanciti in sede europea sia da un’opinione pubblica che chiede sempre più lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili.

E allora oggi più che mai dobbiamo guardare con ottimismo gli scenari di crescita del settore richiamando al massimo impegno tutti gli attori coinvolti nelle sfide che ci attendono. Tecnici e GSE compresi.

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