Via all’energy release per le imprese, prezzo calmierato a 210 euro per MWh

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Firmato il decreto. A disposizione 18 TWh con la mediazione del Gse.

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Tra gli ultimi provvedimenti del governo dimissionario di Mario Draghi, in tema di energia, oltre alla approvazione del decreto Aiuti ter (che potenzia i crediti di imposta per le imprese a forte consumo di elettricità e gas), spicca il decreto della energy release.

Il provvedimento prevede la vendita di elettricità a prezzi calmierati a clienti industriali interrompibili, Pmi e utenti delle isole (Sardegna e Sicilia): il prezzo fissato è pari a 210 euro per MWh ma potrà essere modificato in base alle indicazioni di Bruxelles, che di recente ha proposto un tetto di 180 euro/MWh per la produzione elettrica degli impianti infra-marginali.

Ad annunciare la firma del decreto è stato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante la conferenza stampa di venerdì scorso, 16 settembre, al termine del Consiglio dei ministri. Il DM, ricordiamo, consente di attuare le disposizioni del decreto Energia 17/2022 (art. 16-bis), convertito con la legge 34/2022.

A disposizione ci sono 18 TWh da rinnovabili, da assegnare agli utenti con la mediazione del Gse e tramite contratti pluriennali (fino a dicembre 2025) e un meccanismo di cessione per differenza a due vie, calcolando (sul 70% dei volumi aggiudicati) la differenza tra il prezzo di allocazione e il prezzo medio mensile sul mercato elettrico.

Ogni cliente può richiedere, anche in forma aggregata, un minimo di 1 GWh/anno; il volume massimo richiesto non deve superare il 3% di quello complessivamente offerto dal Gse e il 30% del consumo medio degli ultimi tre anni.

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