La città di Amsterdam autorizzerà l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici storici e monumenti in contesti urbani protetti.
I moduli fotovoltaici potranno essere installati su tutti i tetti degli edifici tutelati, inclusi quelli visibili dal circondario.
Sarà inoltre più facile installare tetti e pareti verdi “per combattere lo stress da calore e l’acqua di disturbo”, cioè gli allagamenti da pioggia che non sono una grossa minaccia per la sicurezza pubblica o che non causano danni rilevanti, ma che possono interrompere le attività quotidiane, stressare i sistemi infrastrutturali come strade e fognature e causare danni materiali minori.
I consiglieri del Comune della capitale olandese hanno anche approvato la possibilità per i proprietari di edifici storici di installare doppi vetri speciali e sottili nei telai esistenti, senza permessi di costruzione.
La città intende inoltre facilitare l’isolamento termico del suo vecchio patrimonio edilizio in modo responsabile. “Stiamo lavorando per avere meno regole, procedure più rapide e maggiori indicazioni per i proprietari, ma sempre nel rispetto del valore culturale e storico di questi edifici”, ha dichiarato Alexander Scholtes, responsabile del Comune di Amsterdam per gli edifici e il patrimonio storici, in un comunicato stampa.
Amsterdam ha una cintura di canali dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, quasi 10.000 edifici storici e 15 aree con facciate protette.
Fotovoltaico e pompe di calore
La decisione fa parte dell’Agenda per l’implementazione del patrimonio sostenibile della città, che mira ad allineare gli edifici storici di Amsterdam ai moderni obiettivi di sostenibilità.
Le nuove misure entreranno in vigore entro il 2025 e mirano a raggiungere una generazione elettrica dell’80% da fonte solare o eolica per le famiglie nel 2030. Tra le altre norme previste c’è anche l’isolamento termico di 123mila abitazioni entro la fine del decennio.
La città prevede di pubblicare un piano d’azione in autunno, per delineare procedure di autorizzazione accelerate e semplificate, che riguarderanno non solo gli infissi, ma pure le installazioni di moduli FV e pompe di calore in zone anche visibili.
L’anno scorso Amsterdam ha superato il milione di pannelli fotovoltaici installati, con 250 MW di potenza sui tetti di 120mila famiglie. L’amministrazione comunale punta a dotare entro il 2040 circa 500mila abitazioni di impianti fotovoltaici .
Soluzioni di riscaldamento sostenibile
Altri obiettivi degli amministratori locali sono l’eliminazione dell’uso del metano entro il 2040 nella città metropolitana, mentre per il centro storico Amsterdam punta a una riduzione del 70% del gas nel 2040, con l’eliminazione graduale dei combustibili fossili entro il 2050.
Recentemente la città ha sviluppato diversi scenari per sostituire il gas naturale come fonte primaria di riscaldamento nei diversi quartieri di Amsterdam.
“Risorse come il biogas e l’idrogeno sono limitate, costose e dipendono dalle capacità regionali di produzione, conversione e trasporto. Pertanto, stiamo lavorando a un programma di ricerca pluriennale per supportare la città nell’individuazione di misure di risparmio energetico per quest’area monumentale”, ha detto Maéva Dang, ricercatrice dell’Amsterdam Institute for Advanced Metropolitan Solutions (AMS Institute).
L’obiettivo è applicare soluzioni di retrofit energetico sostenibile e allo stesso tempo preservare i valori storici ed estetici della città.
Una delle questioni da affrontare è se il centro città soddisfi le condizioni per l’implementazione del teleriscaldamento a bassa temperatura. A titolo esemplificativo, si stanno esplorando “soluzioni acquatiche” per sfruttare l’energia termica presente nelle acque dei canali, nelle acque reflue e nell’acqua potabile.
“L’energia ricavata dalle acque di superficie potrebbe essere un’alternativa fattibile al gas, dal momento che la città conta un gran numero di canali e di acque libere”, ha detto la ricercatrice dell’AMS Institute, una collaborazione tra il Massachusetts Institute of Technology, la Wageningen University & Research, la Delft University of Technology e la città di Amsterdam.
Moli e banchine con scambiatori di calore
Oltre a sviluppare soluzioni per la transizione energetica, la città di Amsterdam è alle prese anche con circa 200 chilometri di moli storici da ristrutturare. A causa della loro età, che arriva fino a 300 anni, molte banchine sono considerate al di sotto degli standard e potenzialmente non sicure.
Un’idea che si sta esplorando è l’implementazione di un muro di canale innovativo che include uno scambiatore di calore, collegabile a un sistema di pompe di calore.
Il calore dell’acqua del canale verrebbe raccolto in estate, immagazzinato nel sottosuolo e utilizzato in inverno per il riscaldamento. Si tratterebbe di una soluzione di riscaldamento sostenibile mai provata finora in un centro storico.
“Quando si tratta di migliorare le case di Amsterdam, dovremmo consentire misure per fermare il cambiamento climatico e affrontare la crisi energetica, preservando i valori monumentali. Troppi cittadini hanno visto respingere i loro piani di sostenibilità: dobbiamo ripensare l’equilibrio degli interessi pubblici“, ha concluso Nienke van Renssen, consigliere comunale del partito verde GroenLinks, commentando l’iniziativa della capitale olandese.