Un messaggio sta arrivando a molti via Whatsapp in questi giorni. Avverte (vedi screenshot in basso) di un rincaro “tra le 30 e le 35 euro” che arriverà nella bolletta elettrica di aprile “per coprire i milioni di euro accumulati dai morosi (gente che non paga)” e invita a non versare quanto richiesto in fattura, in attesa di una pronuncia del Tar sulla questione.
Si tratta di una bufala: la cifra citata, attribuita ad una stima di Altroconsumo, che smentisce di averla fornita, non ha nessun fondamento e anche la spiegazione della causale è distorta.
Il messaggio si riferisce al fatto che l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i rifiuti, l’ex Aeegsi ora Arera, di recente ha approvato una delibera, la 50/2018, che consentirà ai distributori elettrici di recuperare alcuni crediti inesigibili tramite le bollette di tutti i consumatori (vedi Bollette, consumatori in rivolta contro la socializzazione delle morosità).
Questo porterà sì a un aggravio nelle fatture degli utenti finali, ma assolutamente non di “30-35 euro ad aprile” come sostiene il messaggio virale: proprio ieri, intervenendo a Uno Mattina, la direttrice della divisione energia dell’Autorità, Clara Poletti, ha stimato un impatto sui clienti domestici di circa 2 euro in un anno, peraltro con tempistiche più a lungo termine e sulla base di un meccanismo “graduale”.
A cosa siano dovuti questi rincari, l’Autorità per l’energia lo aveva chiarito nei giorni scorsi, a seguito dell’allarme di alcune associazioni dei consumatori.
La nuova delibera riguarda infatti solo una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema. In particolare si parla di quegli oneri che i distributori hanno anticipato ma che alcuni venditori falliti non gli hanno rimborsato.
Non si tratta dunque, come il messaggio-bufala erroneamente comunica, di ripianare il buco lasciato da chi non paga la bolletta, magari perché cambia fornitore: per prevenire questi ammanchi infatti è già attivo un meccanismo ad hoc, chiamato Cmor, corrispettivo di morosità.
Anche l’associazione dei consumatori Codacons è intervenuta ieri per precisare che “si tratta di una bufala a tutti gli effetti” e definendo il messaggio “pericolosissimo perché invita anche a non pagare la bolletta in attesa di una, non meglio specificata, sentenza del Tar, e a decurtare questi 35 euro dal bollettino postale.”
Bufale a parte, il Codacons resta fortemente contrario alla delibera Aeegsi sulle morosità e annuncia battaglia.
“Al di là degli importi e dell’entità dei ricarichi in bolletta – spiega l’associazione – si spalma sui consumatori onesti parte dei debiti accumulati sulle bollette elettriche. Proprio in tal senso il Codacons sta preparando un ricorso al Tar della Lombardia, dove si impugnerà la delibera dell’Autorità per l’energia chiedendone l’annullamento nella parte in cui addebita all’intera collettività gli oneri di sistema non pagati.”