La Commissione ha proposto oggi il pacchetto mobilità, con i nuovi obiettivi per le emissioni medie di CO2 del nuovo parco autovetture e veicoli leggeri dell’UE, che saranno rispettivamente applicabili dal 2025 e dal 2030.
Norme “ambiziose, realistiche e applicabili”, spiega il comunicato ufficiale (allegato in basso) che saranno rafforzate dall’impiego di strumenti finanziari mirati in modo da garantirne un’agevole applicazione.
Il pacchetto
In dettaglio, il pacchetto mobilità pulita, spiega la Commissione, comprende: nuove norme in materia di emissioni di CO2 con obiettivi sia per il 2025 sia per il 2030 che “incoraggiano la transizione dai veicoli convenzionali con motori a combustione interna a quelli puliti”.
Si prevede una riduzione del 15% al 2025 e del 30% al 2030 rispetto al 2021, anno base in cui i veicoli passeggeri non potranno emettere più di 95 gr CO2/km e quelli commerciali leggeri 147 gr CO2/km.
Nel corso del prossimo decennio, infatti, la Ue stima che i limiti permetteranno di ridurre le emissioni di CO2 di circa 170 milioni di tonnellate e, contemporaneamente, di accrescere il Pil Ue di 6,8 miliardi d euro creando 70.000 nuovi posti di lavoro.
- la direttiva sui veicoli puliti, che promuove soluzioni per una mobilità pulita negli appalti pubblici;
- un piano di azione e una serie di soluzioni di investimento per la diffusione a livello transeuropeo di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, “con l’obiettivo di accrescere il livello di ambizione dei piani nazionali, aumentare gli investimenti e fare in modo che i consumatori li accolgano con favore”;
- la revisione della direttiva sui trasporti combinati, che promuove l’uso congiunto di diversi metodi di trasporto delle merci (ad es. Tir e treni), e che faciliterà la richiesta di incentivi da parte delle imprese stimolando così l’uso abbinato di camion, treni, chiatte o navi;
- la direttiva sui servizi di trasporto passeggeri effettuati con autobus, che incoraggia lo sviluppo di collegamenti effettuati in autobus su lunghe distanze attraverso l’Europa e offrirà alternative all’uso delle auto private, e che contribuirà ulteriormente a ridurre le emissioni dovute ai trasporti e la congestione stradale;
- l’iniziativa sulle batterie, “che riveste un’importanza strategica per la politica industriale integrata dell’UE affinché i veicoli e altre soluzioni di mobilità del domani e i rispettivi componenti siano concepiti e prodotti nell’UE” (della quale abbiamo parlato anche qui).
Prossime tappe e contesto
Le proposte ora saranno inviate ai colegislatori, cioè Eurparlamento e Consiglio. La Commissione auspica che tutte le parti interessate collaborino strettamente “per garantire che le varie proposte e misure siano rapidamente adottate e attuate”, in modo da “massimizzare e generare al più presto i benefici attesi per l’industria, le imprese, i lavoratori e i cittadini dell’UE”.
Il pacchetto varato oggi è il secondo sulla mobilità che la Commissione presenta quest’anno. In maggio 2017 è stato presentato il pacchetto “L’Europa in movimento”, che comprende un’ampia serie di iniziative volte a rendere il traffico più sicuro, a incoraggiare l’adozione di sistemi di pedaggio intelligenti, a ridurre le emissioni di CO2, l’inquinamento atmosferico e la congestione del traffico, a ridurre gli oneri burocratici per le imprese, a combattere il fenomeno del lavoro nero e garantire ai lavoratori condizioni e tempi di riposo adeguati.
Nel marzo 2016 la Commissione ha presentato una comunicazione sull’attuazione degli impegni dell’accordo di Parigi e nel giugno 2016 una strategia europea per una mobilità a basse emissioni.
Quest’ultima ha definito azioni da intraprendere per aiutare l’Europa a rimanere competitiva e a rispondere alle crescenti esigenze di mobilità delle persone e delle merci. La proposta di oggi, si spiega “è l’ultimo passo mosso per trasformare questi principi in azioni concrete”.
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