Con l’acquisizione di Saft anche Total si butta sull’accumulo elettrico

Il colosso petrolifero acquisirà per 950 milioni di euro l’azienda che produce di batterie. L’obiettivo è variare le attività tradizionali, investendo nelle rinnovabili. Trovare un’alternativa ai combustibili fossili, in particolare al petrolio, è una strada ormai obbligata per le grandi aziende energetiche.

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L’interesse di Total per le fonti rinnovabili non è una novità: il colosso petrolifero francese aveva acquisito l’americana SunPower nel 2011, entrando così per la prima volta nel mercato del fotovoltaico. Adesso è il turno di un settore in rapida espansione, quello delle batterie.

Total, infatti, ha proposto di acquistare per 950 milioni di euro il gruppo francese Saft, specializzato nella produzione di batterie al nickel e agli ioni di litio per molteplici applicazioni in ambito industriale e dei trasporti.

Come ha spiegato Patrick Pouyanné, amministratore delegato di Total, l’obiettivo è sviluppare sempre di più le attività nel campo delle tecnologie pulite, facendo diventare Saft la “punta di diamante” della multinazionale francese nello storage elettrico. D’altronde, lo stesso Pouyanné aveva dichiarato un paio di settimane fa che il futuro dell’energia è nella crescente elettrificazione.

Trovare un’alternativa ai combustibili fossili, in particolare al petrolio, è una strada ormai obbligata per le grandi aziende energetiche. Ai tradizionali segmenti oil&gas si stanno affiancando nuove unità dedicate alle diverse tecnologie rinnovabili.

(Maggiori dettagli nella versione integrale dell’articolo, riservata agli abbonati a QualEnergia.it PRO)

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