Quali sono i principali strumenti di finanziamento per gli Enti locali? E quali esperienze di amministrazioni locali si possono citare come esempio di azione volta al miglioramento energetico-ambientale? Qual è l’esperienza degli enti locali per il raggiungimento degli obiettivi al 2020 che risulta dal “Patto dei Sindaci”? Kyoto Club intervista Antonio Lumicisi (Ministero dell’Ambiente).
Nel settore energetico-ambientale, quali sono le principali forme di finanziamento per gli Enti locali?
Per le amministrazioni locali il coinvolgimento di stakeholder e associazioni rappresenta un elemento centrale per il successo dei propri Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES). Altrettanto importante è il ruolo dell’informazione sulle opportunità di incentivazione disponibili e l’identificazione delle modalità di accesso alle risorse finanziarie in grado di trasformare obiettivi ambiziosi in risultati concreti.
È questa la vera frontiera da superare in un periodo di risorse limitate, di vincoli del Patto di Stabilità, di difficoltà di accesso al credito. In realtà, alcuni strumenti esistono, come i recenti decreti sulle rinnovabili elettriche e termiche, i Titoli di Efficienza Energetica (TEE), le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica. Esistono altre possibilità, come l’EEEF (European Energy Efficiency Fund) o il Fondo ELENA (European Local Energy Assistance), finora però poco utilizzati. Ma le cose si stanno muovendo, un esempio nell’ambito del Patto dei Sindaci, è rappresentato dal fatto che alcune Regioni stanno pensando di dare priorità nell’erogazione dei finanziamenti a quei Comuni che hanno seguito proficuamente il percorso del Patto dei Sindaci.
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