Fornitura energia, come contestare gli importi eccessivi in bolletta

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Se la bolletta per la fornitura dell'energia ha un importo troppo alto si può procedere con la contestazione all'operatore. I tre passi per fare reclamo: servizio clienti, richiesta e risarcimento. Le linee guida nell'Atlante dei diritti del consumatore di energia sul sul sito dell’Autorità.

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Le bollette luce e gas possono essere per molti italiani un serio problema, specie in casi di importi salati. Nei casi di conteggi erronei in bolletta, la difficoltà di intraprendere il procedimento di rettifica può spaventare i consumatori, ma le regole stabilite dall’Autorità per l’Energia, (Aeeg) permettono di ottenere un giusto risarcimento da parte delle aziende che erogano questi servizi.

Dal contatore al conteggio della bolletta. A differenza di quanto accade per il gas, la rilevazione dei consumi di energia elettrica può avvenire anche tramite contatore elettronico, oltre che con quello di vecchio tipo. In quest’ultimo caso è l’utente a comunicare l’importo dei propri consumi tramite autolettura. Nel primo caso, invece, la valutazione dei consumi è effettuata dai distributori che la comunicano autonomamente al venditore. In entrambe le situazioni, l’azienda erogatrice è obbligata a verificare la correttezza dei dati che riceve. Al momento del saldo, deve quindi provvedere a correggere il conto comparando il consumo effettivo con la stima ricevuta ed eliminando i costi sovrabbondanti.

La bolletta, fra una lettura e quella successiva, può essere calcolata dal venditore sulla base dei consumi effettivi registrati nei mesi precedenti e di tutte quelle caratteristiche (nucleo familiare, elettrodomestici, ecc.) che l’utente ha dichiarato in precedenza. Per questo, la stipula del contratto deve dichiarare chiaramente i metodi utilizzati per effettuare questa stima e può diventare uno strumento a tutela (per il gas) o a maggior tutela (per l’elettricità) del consumatore. In caso di reclamo, egli ha infatti la possibilità di richiedere i dettagli del conteggio della bolletta incriminata.

Tre passi per il reclamo: servizio clienti, richiesta e risarcimento. Ogni società che si occupa di energia, offre un servizio clienti che dovrebbe aiutare il consumatore anche in fase di reclamo. La richiesta di rettifica deve essere spedita dall’utente attraverso una raccomandata A/R utilizzando un modulo che l’azienda in questione è obbligata a rendere disponibile sul proprio sito.

A questo punto, una risposta dovrà essere raggiungere il cliente entro 40 giorni e, nel caso dovesse mancare o non dovesse essere sufficientemente esplicativa, l’utente può ricorrere all’Aeeg, appositamente destinata a proteggere i consumatori nel campo di questi servizi. 

A questo punto, l’effettivo rimborso della somma in eccesso può costituire un ulteriore ostacolo. Esso deve essere rimborsato al cliente senza superare i 90 giorni. Ritardi e dilazioni sono severamente puniti attraverso tempistiche precise: 20 € dopo i 90 giorni, 40 € dopo i 180 giorni e 60 € dopo i 270 giorni.

Ancora una volta, l’Aeeg gioca un ruolo fondamentale nel sostenere il cittadino caso per caso attraverso alcune linee guida disponibili sul sito dell’Autorità (Atlante dei diritti del consumatore di energia) e al numero verde 800 166 654, in funzione da lunedì a venerdì fra le otto di mattina e le sette di sera.

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