Ancora un calo della domanda di energia elettrica nazionale a gennaio. Lo scorso mese, secondo i dati Terna, la richiesta in Italia (27,5 miliardi di kWh) ha fatto registrare una flessione del 2% rispetto al gennaio 2012, anche se leggermente superiore a dicembre 2012 (+0,8%). Depurando il dato dall’effetto del calendario e da quello della temperatura, la variazione della domanda rettificata risulta pari a -2,4%.
Il segnale della decrescita della domanda, con la sua forte valenza congiunturale, è significativo in tutta Italia, con una forte accentuazione al sud (-4,8%). Mentre al nord è di -0,7% è al centro di -1,7%. Nel grafico la tendenza della domanda dal 2008.
A livello di produzione netta il calo mese su mese è del 2,4% (23,6 TWh a gennaio 2013). Le uniche fonti che crescono rispetto al gennaio dell’anno precedente sono l’idroelettrico (+ 36,6%) e l’eolico (+ 40,8% sul gennaio 2012, con 1,7 TWh e pari a 3 volte quanto generato nel gennaio 2011). Sorprendentemente il fotovoltaico genera il 6,6% in meno, comunque 5 volte in più del gennaio 2011. Cala del 10% la produzione termoelettrica. Vedi nel grafico la composizione della offerta di gennaio.
A gennaio 2013 l’elettrica richiesta in Italia è stata coperta per il 85,1% da produzione nazionale (-2,4% della produzione netta rispetto a gennaio 2012) e per la quota restante da importazioni (saldo estero -2,2%, rispetto a gennaio 2012).
Anche il picco di potenza erogata a gennaio 2013 è stato inferiore a quello del gennaio 2012: 50.218 MW (ore 18 di mercoledì 16/1/2013) contro 51.917, con una quota del termoelettrico a copertura di appena il 60,7% (era stata del 70,3% il 17/1/2012).
