2012, l’anno turbolento del fotovoltaico, ma non troppo

Tra tagli agli incentivi, sovrapproduzione e guerre commerciali il 2012 è stato un anno turbolento per il fotovoltaico mondiale. Ma le cose sembrano andare meglio del previsto: la Germania ha installato oltre ogni aspettativa, il mercato cinese arriverà a 5 GW, Usa e Giappone crescono e ci sono ottime aspettative in diversi mercati minori.

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Il 2012 è stato un anno complesso e turbolento per il fotovoltaico mondiale: una domanda che è rallentata a causa dei tagli drastici degli incentivi in mercati importanti come quello di casa nostra, una crisi da sovrapproduzione che sta mettendo in ginocchio molti produttori e, infine, una guerra commerciale a colpi di barriere protezionistiche che, dopo essere scoppiata tra Stati Uniti e Cina, ora rischia di coinvolgere anche l’Europa. Eppure, guardando i dati di mercato, le cose sono andate meglio di quello che ci si sarebbe potuti aspettare.

All’inizio dell’anno le previsioni erano piuttosto fosche. Per esempio non ci si aspettava che in Germania si installassero più di 2-3,5 GW e le speranze di tutti erano rivolte ai soli mercati emergenti. Invece la Germania è andata oltre ogni aspettativa: a ottobre aveva già installato 6,3 GW e per fine anno si prevede arrivi adddirittura a 8 GW. I prezzi dei moduli ancora in caduta libera stanno infatti spingendo le installazioni e non solo in Germania.

In Italia dopo la corsa alle installazioni per rientrare nel quarto conto energia, dall’entrata in vigore del quinto, a fine agosto, si è installato poco più di 1 GW. Il nostro Paese, che nel 2012 aveva registrato installazioni per una potenza di oltre 9 GW, nonostante il duro colpo del V CE, secondo Mercom Capital dovrebbe arrivare a fine anno a 3,5 GW di nuovo installato (e forse anche a 4 GW).

La Francia, che pure è stata teatro di vari sommovimenti in quanto a incentivi – diversi tagli, passaggio da feed in tariff ad aste per impianti sopra i 100 kW e infine, a novembre, rialzo delle tariffe incentivanti per quelli sotto quella taglia – alla fine del terzo trimestre aveva già sorpassato il gigawatt.

Negli Usa è continuata la forte corsa delle installazioni, soprattutto su scala da utility, ma nell’ultimo trimestre ci sono stati buoni risultati anche nel residenziale (118 MW nel terzo trimestre secondo GTM Research). Per ora i dazi anti-dumping sui prodotti cinesi (finalizzati a novembre) non sembrano aver prodotto particolari effetti sui prezzi dei moduli, scesi del 15% dal secondo al terzo trimestre. La previsione di fine anno è che nel 2012 negli Usa si arrivi a un raddoppio sul nuovo installato rispetto agli 1,6 GW del 2011.

Va oltre il raddoppio anche il mercato fotovoltaico cinese che ovviamente sarà sempre più importante: la previsione di IHS iSuppli è che nel Paese a fine 2012 ci siano 5 GW di nuove installazioni, contro i 2 GW del 2011. Grandi speranze vengono dal target nazionale sul fotovoltaico, recentemente innalzato a 20 GW al 2015 (+1 GW di solare termico). Una decisione presa anche per sostenere le aziende domestiche, perchè anch’esse non sono risparmiate dalla crisi da sovrapproduzione: dei 180 produttori fotovoltaici che nel mondo andranno fuori mercato nei prossimi 3 anni, secondo la previsione di GTM Research, ben 57 saranno cinesi.

Nuova terra promessa del fotovoltaico, dopo la debacle del nucleare post-Fukushima, è poi il Giappone, che punta a 28 GW di potenza entro il 2020 e ha messo in campo tariffe molto attraenti con risultati che già si vedono: nei primi tre trimestri del 2012 si è installato 1,5 GW, poco meno del doppio rispetto agli 890 MW del 2011. Secondo l’associazione di categoria giapponese JPEA solo da aprile a settembre 2012  si sono installati 1.126 MW e nell’anno fiscale 2012 (da aprile 2012 ad aprile 2013) si installeranno circa 2 GW. Un risultato tanto più impressionante in quanto oltre il 90% della capacità installata è costituita da piccoli impianti residenziali sotto i 10 kWp.

A reggere il fotovoltaico mondiale ci sono poi i mercati emergenti e minori. L’ultima previsione di IHS è che questi mercati (Asia e Pacifico, America Latina, Medio Oriente, Africa ed Europa dell’Est) nel 2013 potranno pesare da 2,1 a 3,5 GW di nuovo installato annuale e al 2017 da 2,9 a 12,2 GW, contro gli 1,6 GW del 2012. Nei prossimi 4 anni in questi Paesi si installeranno circa 30 GW di potenza fotovoltaica: un sollievo per un settore produttivo che continua a soffrire di sovrapproduzione.

Tra gli emergenti i Paesi più attraenti nei prossimi anni saranno Sud Africa, Thailandia, Cile, Romania e Brasile, seguiti da Argentina, Ecuador, Turchia e Messico, mentre il più importante per dimensioni è l’India, che con la sua  Jawaharlal Nehru National Solar Mission si propone di installare 20 GW entro il 2022 e quest’anno avrà circa 1 GW di nuovi impianti.

Insomma, il 2012 del fotovoltaico pare concludersi con un bilancio meno drammatico del previsto anche se per i produttori la situazione è veramente critica, con margini operativi veramente ridotto all’osso (quando ci sono). La previsione di IHS è infatti che l’installato mondiale annuale cresca arrivando a 31 GW rispetto ai poco meno di 28 GW del 2011, ma il fatturato del comparto non aumenterà.

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