Conto termico, le novità per le biomasse. La posizione di Aiel

  • 10 Dicembre 2012

Il decreto sulle rinnovabili termiche - indipendentemente dalla crisi di governo - dovrebbe arrivare in Gazzetta entro fine anno. Le novità principali per le biomasse e il giudizio di Aiel: positivo il provvedimento, ma è autogol l'innalzamento a 1.000 kWt della soglia di potenza incentivabile in cambio della rinuncia ai certificati bianchi.

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Dopo circa un anno e mezzo di approfondimenti e confronti serrati tra i vari soggetti coinvolti, sia istituzionali che associativi, il “conto termico” è finalmente in arrivo. La Conferenza Unificata Stato Regioni che vede presenti tutte le Regioni italiane, unitamente alla Province autonome e ai tre ministeri – Sviluppo Economico, Agricoltura e Ambiente -, lo scorso 6 dicembre si è conclusa con un parere positivo.

La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è attesa prima della fine dell’anno. A questo proposito va precisato che la “crisi di governo” che si aprirà nei prossimi giorni non avrà alcuna influenza sulla emanazione di questo provvedimento, perché l’iter di competenza del Parlamento non è coinvolto nelle procedure attuative del decreto.

Le battute finali del confronto tra le Regioni e i ministeri, rispetto al testo già noto di bozza di decreto, hanno introdotto alcune modifiche che riguardano specificatamente la termica da biomasse. Tre sono le ulteriori richieste delle Regioni che, nel processo di intesa, sono state accolte:

– per i soli fabbricati rurali delle aziende agricole, la possibilità di incentivazione di apparecchi e impianti a biomasse, oltre a essere rivolta alle sostituzioni di generatori di calore per la climatizzazione invernale alimentati a gasolio, biomasse, olio combustibile e carbone, è estesa anche ai sistemi di riscaldamento a biomasse installati ex novo;

– nelle sole aree non metanizzate, l’ammissione al beneficio degli incentivi è altresì prevista alla sostituzione dei generatori di calore alimentati a GPL con generatori a biomassa, ma con due specifici requisiti: (i) l’estensione è riconosciuta esclusivamente alle aziende agricole che svolgono attività agroforestale; (ii) gli apparecchi/impianti devono produrre livelli di emissione di polveri totali inferiori/uguali a quelli previsti per il coefficiente moltiplicativo 1,5;

– rispetto alla precedente versione, la soglia di potenza di 500 kWt per gli impianti a biomasse ammessi all’incentivo viene elevata a 1.000 kWt, ma a precise condizioni: l’installazione di impianti nella soglia tra 500-1.000 kWt sarà soggetta a un contingente annuo che non potrà superare i 30 milioni di euro, come quota cumulata di incentivo disponibile. Detta quota verrà monitorata attraverso l’istituzione di un registro con iscrizione preventiva. Come conseguenza della perentoria richiesta delle Regioni di ampliare la soglia, i ministeri competenti hanno annunciato che l’accesso ai certificati bianchi, nella riforma attualmente in fase di predisposizione, sarà interdetto agli impianti a biomassa della potenza inferiore ai 1.000 kWt.

AIEL, che ha seguito “passo passo” tutta l’evoluzione del decreto, esprime una valutazione articolata degli esiti finali del “conto termico”: “Considerando l’intero provvedimento possiamo sicuramente esprimere un giudizio positivo – si legge in un comunicato dell’associazione – per il settore delle biomasse si tratta indubbiamente di un intervento di promozione dell’energia termica tra i più rilevanti a scala europea, che pone l’accento sulla qualità delle tecnologie di conversione energetica per apparecchi domestici e impianti, sulla loro manutenzione programmata e istituisce un’iniziale attenzione alla qualità dei biocombustibili, in particolare per il pellet. Gli effetti per i consumatori finali in primis, per le imprese forestali e agricole, i costruttori distributori e manutentori di apparecchi e impianti, per la qualità ambientale e per il sistema economico nazionale, saranno positivi.

“Delle tre richieste finali delle Regioni, accogliamo con favore quelle che riguardano una prima, sia pure limitata, possibilità di sostituzione del GPL con impianti a biomassa e l’estensione mirata alle istallazioni ex-novo. Circa l’aumento della soglia a 1.000 kWt riteniamo che si sia trattato di un autentico autogol della Conferenza delle Regioni. Il “baratto” tra aumento della soglia ed esclusione dal meccanismo dei titoli di efficienza energetica non trova alcuna giustificazione, né di convenienza economica e neppure rispetto alla semplificazione delle modalità di accesso. Confidiamo che nel corso del confronto per la definitiva approvazione della riforma dei certificati bianchi sia data la possibilità di opzione tra le due distinte forme di incentivo.”

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