Il solare termico nel 2011 in Europa dà timidi segnali di ripresa. Il solare termodinamico a concentrazione, tecnologia relativamente giovane dal punto di vista commerciale, ha buone prospettive davanti, anche se la crisi e la concorrenza del fotovoltaico ne rallentano un po’ la crescita. È questa in estrema sintesi il sunto dell’ultimo “barometro” di EurObserver dedicato a queste due tecnologie (vedi allegato, pdf).
Della salute del solare termico in Europa avevamo già parlato recentemente, illustrando i dati di Estif, l’associazione europea di categoria (Qualenergia.it, Il solare termico italiano frenato dall’incertezza). Il quadro fornito da EurObserver conferma quanto era emerso: a livello europeo il crollo delle installazioni sembra essersi fermato: nel 2011 si è installato solo l’1,9% in meno rispetto al 2010. Con 3,6 milioni di metri quadrati installati, siamo comunque ancora ben al di sotto dei livelli del 2008, anno in cui nell’Europa a 27 si sono installati 4,6 milioni di m2. Se alcuni mercati come quello tedesco, polacco e francese sono andati molto bene nel 2011, anche qui si segnala la performance negativa dell’Italia che ha avuto un calo delle installazioni del 10-15% .
Buone le prospettive per il solare termodinamico a concentrazione (CSP). La Spagna, praticamente l’unico Stato europeo in cui questa tecnologia è affermata su scala commerciale, ha superato il gigawatt di installato e conta 1,151 GW di potenza, quando in tutta la UE nel 2007 si arrivava ad appena 10 MW. Nel Paese sono entrate in funzione nel 2011 9 centrali di CSP, per un totale di 420 MW; otto di queste con tecnologia a parabola da 50 MW ciascuna e una con tecnologia a torre da 20 MW. Il CSP in Spagna nel 2011 ha prodotto 2.029 GWh contro i 629 del 2010.
Promette bene anche la Francia, anche se per ora ha solo due progetti pilota – da 0,25 e 0,50 MW – ma il Governo sembra avere un grande interesse a sviluppare l’industria del settore (già attiva con centrali in costruzione all’estero). Si prevede che le prime centrali su scala multi-megawatt in Francia arriveranno nel 2014, anno per il quale il regolatore energetico ha indetto un bando per realizzare 37,5 MW di potenza da CSP.
E poi c’è l’Italia: come sappiamo a Priolo (AG) c’è ‘Archimede’, la centrale Enel Green Power da 5 MW che usa tecnologia CSP a parabola con sali fusi come vettore che riesce ad accumulare il calore del Sole per 7 ore. Sempre Enel Green Power, assieme all’ENEA, sta partecipando a due bandi europei per costruire altre due centrali di solare termodinamico: Archetype SW 550, che dovrebbe avere una potenza di 25 MW e funzionare per dissalare l’acqua e Archetype 30, che con 30 MW di potenza dovrebbe fornire energia in Sicilia.
Dal punto di vista industriale l’Italia si sta muovendo: Archimede Solar Energy – controllato al 55% da Angelantoni Industrie e al 45% da Siemens – ha inaugurato a fine 2011 uno stabilimento per la produzione di tubi per i concentratori CSP a parabola a sali fusi, la tecnologia su cui ha lavorato per oltre un decennio all’ENEA il premio Nobel Carlo Rubbia.
Anche il futuro del CSP però deve fare i conti con la crisi e la concorrenza di altre tecnologie, primo fra tutti il fotovoltaico che continua a scendere di prezzo e ha al momento un prezzo del kWh (LCOE) inferiore: 0,13 contro 0,16 euro/kWh secondo gli esperti sentiti da EurObserver. La maggior parte dei Paesi sta frenando sulla strada verso i propri obiettivi 2020 sul termodinamico, rileva Eurobserver. Per Madrid l’obiettivo di circa 3 GW al 2015 non sembra più una priorità; la Francia di sicuro mancherà l’obiettivo di 230 MW al 2015, visto che per quell’anno si stima installerà appena 20 MW. L’Italia invece sembra sufficientemente bem posizionata: nella peggiore delle ipotesi arriverà al 2015 a 35 MW contro un obiettivo di 62, ma visto lo sforzo industriale potrebbe anche centrare l’obiettivo di 600 MW al 2020.
Il barometro Eurobserver su solare termodinamico a concentrazione e solare termico (pdf)