Camera: “da rinnovabili più benefici che costi”, il documento

  • 24 Maggio 2012

Le rinnovabili producono più vantaggi per il Paese di quello che costano: lo scrive la Commissione Ambiente della Camera nel documento conclusivo della sua indagine sulle fonti rinnovabili. Critiche al quinto conto energia fotovoltaico: tra le cose che non piacciono la bassa soglia per il registro e la scomparsa del premio per l'amianto.

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“Nella grave crisi economica che stiamo vivendo le fonti rinnovabili nel loro insieme (dal solare, all’eolico, alle biomasse e altro), insieme all’efficienza energetica, all’innovazione, alla ricerca, e in generale a tutti i settori della green economy, rappresentano un importante volano per la ripresa dell’economia, oltre a consentire all’Italia il conseguimento degli obiettivi in materia di riduzione delle emissioni di CO2 e a rendere il nostro Paese più competitivo”. Ne è convinta la commissione Ambiente della Camera e lo scrive nel documento conclusivo dell’indagine sulle rinnovabili, approvato (vedi allegato, pdf).

“Le rinnovabili, che rappresentano uno dei settori più rilevanti della green economy”, sostiene ancora la Commissione , “potranno giocare un ruolo strategico nella messa a punto di un nuovo modello di sviluppo, che riequilibri i fattori economici, sociali e ambientali, consentendo quindi di fronteggiare in modo innovativo le difficoltà dell’attuale contesto economico”.

“Se è vero”, rileva la Commissione, “che gli incentivi al settore pesano per circa il 10% sulla bolletta elettrica di famiglie e imprese, è altrettanto vero che nel medio periodo i benefici supereranno di gran lunga gli oneri. Per il solo fotovoltaico si spendono annualmente circa 5,5 miliardi di euro; se, come risulta da valutazioni condivise, tale importo crescesse ulteriormente fino ad arrivare alla soglia, stimata in 7 miliardi di euro, considerata essenziale per arrivare – senza conseguenze negative per il settore – alla grid-parity, il saldo positivo al 2030 sarebbe veramente notevole”.

Analizzando i numerosi studi al riguardo, relativi al complesso delle Fer, “si passa da stime molto prudenziali che valutano il saldo positivo in circa 20 m.di € (Irex annual report 2012 – scenario BAU di minor diffusione delle rinnovabili) a valutazioni che superano di molto i 70 m.di (stima dell’Osservatorio internazionale sull’industria e la finanza delle rinnovabili)”.

In tale prospettiva, conclude la Commissione, dovrebbe muoversi il Governo con il quinto conto energia che appare invece “come un deciso passo indietro e rischia seriamente di scoraggiare il settore delle rinnovabili anche con ingiustificati appesantimenti burocratici”. Pur comprendendo l’impostazione generale del provvedimento “che opportunamente punta alla razionalizzazione degli incentivi e quindi alla sostenibilità degli stessi” la Commissione ritiene che “vada fatto uno sforzo ben maggiore per tutelare e salvaguardare la filiera industriale italiana delle rinnovabili”.

In perticolare, si legge, “la prevista soglia dei 12 kWp per l’iscrizione al registro mette a rischio lo sviluppo di tante aziende innovative. Inoltre destano perplessità la mancata conferma del sistema autoregolante di riduzione delle tariffe già previsto nel IV conto energia, la soppressione del premio automatico in tariffa per gli impianti installati su coperture bonificate dall’amianto, nonché la drastica riduzione del budget che non garantisce continuità al mercato e la previsione della certificazione energetica degli edifici come ‘barriera’ di accesso agli incentivi.”

 

Il documento conclusivo dell’indagine della Commissione Ambiente sulle rinnovabili (pdf).

 

 

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