Cadmio, niente bando per i moduli fotovoltaici

Il bando europeo sulle sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche non si applica ai moduli fotovoltaici né alle lampadine a basso consumo. Lo ha deciso venerdì il Consiglio europeo nel rivedere la direttiva, che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro 18 mesi.

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Sospiro di sollievo per i produttori di moduli fotovoltaici al cadmio, come certi tipi di film sottile. A questi prodotti, come pure ai dispositivi per illuminazione a basso consumo, non si applica il bando sulle sostanze pericolose europeo votato dal Consiglio europeo.

Venerdì scorso il Consiglio ha infatti finalmente votato la revisione della direttiva comunitaria sulle sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, introdotta originariamente nel 2003,  e che vieta l’impiego in determinate classi di beni di consumo, riportando le percentuali massime di tollerabilità per i produttori di sei sostanze pericolose: piombo, mercurio, cadmio, cloro esavalente, bifenil polibromurato e difeniletero polibromurato.

Nell’integrazione votata venerdì (in allegato comunicato stampa e normativa) la messa al bando viene estesa ad un maggior numero di prodotti ed è armonizzata in tutta la Comunità Europea, applicando il divieto anche ai cavi e ai pezzi di ricambio delle apparecchiature. Esentati invece prodotti come i moduli fotovoltaici e gli apparecchi di illuminazione a risparmio energetico. Il motivo è “l’intento di conseguire gli ambiziosi obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica”. La legislazione adottata prevede inoltre che la Commissione riconsideri regolarmente e di conseguenza adegui l’elenco delle sostanze soggette a limitazioni in base un certo numero di criteri. La legge entrerà in vigore subito dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e deve essere recepita nel diritto nazionale entro 18 mesi.

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