Rinnovabili e innovazione made in Italy

Turbine eoliche capaci di lavorare anche con venti molto forti o quasi assenti, sistemi per integrare al meglio le fonti rinnovabili nel sistema energetico domestico e altro ancora. Rinnovabili ed efficienza protagoniste sul podio del Premio all'Innovazione Amica dell'Ambiente 2010.

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Turbine eoliche capaci di lavorare anche con venti molto forti o quasi assenti, sistemi per integrare al meglio le rinnovabili nel sistema energetico domestico e altro ancora. Rinnovabili ed efficienza energetica sono state protagoniste del podio delle innovazioni verdi italiane vincitrici del Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente 2010, il concorso organizzato annualmente da Legambiente le cui premiazioni si sono tenute ieri a Milano.

Duecentotrenta le idee in gara e quattro i temi affrontati per questa edizione: ciclo chiuso delle risorse e nuovi materiali; la “filiera” delle energie rinnovabili; nutrire il pianeta, energia per la vita; abitare sostenibile. Hanno direttamente a che fare con l’energia metà dei 6 progetti finiti sul podio perché “riusciti a collocare beni in segmenti nuovi di mercato o a realizzare maggiore efficienza nell’uso e nel riutilizzo delle risorse”.

Interessante, ad esempio, è Xeolo, un’innovativa mini turbina eolica ad asse verticale presentata da Dealer Tecno Srl: permette di massimizzare l’energia ottenuta funzionando anche quando le altre turbine devono essere fermate per il troppo vento o quando non danno elettricità perché c’è n’è poco (foto in alto e a lato). Il particolare profilo dalla conformazione “concava”, infatti, brevettato e testato nella galleria del vento fino a 40 metri al secondo, fa sì che la coppia portante della turbina stessa non aumenti mai oltre il limite definito di 60 giri al minuto. In questo modo mentre normalmente le altre turbine sia orizzontali che verticali vengono rallentate, frenate, fino a fermarle o metterle in stallo, questa turbina continua a produrre costantemente a 60 giri al minuto anche con venti estremi, aumentando notevolmente la producibilità effettiva annua. La turbina, 2,8 metri di diametro per 6 di altezza (vedi scheda tecnica) è dotata anche di un sistema elettronico di gestione (AFE/Inverter) in grado di recuperare energia a bassi regimi, mentre attualmente i gli inverter per eolico tradizionali in commercio entrano in funzione solamente dà una soglia di tensione in su (min.186V fino a 500V).

Ma questo non è l’unico piccolo aerogeneratore premiato: per motivi simili un riconoscimento è andato anche alla micro-turbina WD.04 ad asse verticale di Windesign e CCLG Group (foto a sinistra). Una macchina, come recita la motivazione del premio, “ultra leggera, silenziosa ad alto rendimento di produzione di corrente anche a basse velocità del vento. “Autoavviante senza ausilio di motore, dalle dimensioni e dal peso estremamente contenuti (2 metri di altezza per 1 di diametro per 50 kg, realizzata con fibra di carbonio) questa turbina da 1 kW di potenza nominale non richiede manutenzione ed è in grado di produrre energia a bassi regimi di vento, in totale assenza di rumore e vibrazioni ed è dotata di un sistema autofrenante. Caratteristiche che (vedi scheda tecnica, pdf) rendono la macchina, nata per l’uso nautico, ideale per essere installata in diversi in contesti come quello urbano, agricolo e industriale.

Merita una menzione anche il sistema di gestione integrata dell’energia domestica realizzato da Imar, altra idea finita sul podio. Un sistema capace di coordinare al meglio, per soddisfare il fabbisogno energetico di un edificio, solare termico, fotovoltaico, caldaie a pellets e a condensazione e pompe di calore. Nella versione più completa l’Integrated Energy Sistem di Imar è infatti costituito da un generatore di calore a condensazione abbinato a un sistema solare termico drain-back con collettori solari e pannelli fotovoltaici, una termostufa a pellets e una pompa di calore alimentata dagli stessi pannelli fotovoltaici (vedi schema). Componenti gestiti in modo integrato assieme al sistema di climatizzazione da un dispositivo system manager che decide in maniera automatica quale fonte utilizzare in base alle condizioni ambientali esterne e al comfort interno desiderato da chi abita i locali, dando la priorità alle energie rinnovabili e lasciando la caldaia a condensazione alimentata a gas come ultima opzione.

Parlando di quest’ultima innovazione, il pensiero non può non andare all’incentivo del 55% per l’efficienza energetica: stimolo fondamentale per la diffusione di soluzioni come quelle proposte e il cui destino in queste ore è ancora ignoto: cedendo parzialmente alle pressioni di mezzo paese, il Ministero dell’Economia ha ventilato l’ipotesi di reintrodurre la proroga della misura in finanziaria, seppure rimodulata in modo da essere spalmata su 10 anni anziché su 5. Un’ipotesi “poco probabile”, spiega a Qualenergia.it la capogruppo PD in Commissione Ambiente Raffaella Mariani, e la cui concretezza si saprà, forse, solo a fine giornata. In ogni caso probabilmente una detrazione in 10 anni farebbe perdere la forza e l’efficacia di questa misura.

Anche di detrazione del 55% ha parlato il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, nel conferire i premi all’Innovazione Amica dell’Ambiente 2010: “siamo in una fase di grandi cambiamenti ed è evidente che la futura competizione si baserà su un’economia low carbon. La strada obbligata, per migliorare l’efficienza e la produttività permettendo anche all’Italia di rispettare gli impegni europei al 2020, sarà dunque quella che porta all’abbandono delle fonti fossili per entrare in un’economia a basse emissioni di CO2 attraverso concreti investimenti in innovazione tecnologica. Investimenti che vanno sostenuti politicamente anche con la riconferma – urgente e definitiva – delle detrazioni del 55% per gli interventi di efficienza energetica in edilizia che il Governo ha invece inspiegabilmente cancellato”.

 

 

 

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