Pronto il green team di Obama

  • 16 Dicembre 2008

CATEGORIE:

Ufficializzati gli incarichi su ambiente ed energia del prossimo governo Obama. Nei quattro posti chiave l'assessore all'ambiente di Los Angeles, due  donne dell'EPA dalle solide credenziali nelle materie ambientali e soprattutto il Premio Nobel Steven Chu .

ADV
image_pdfimage_print
“Nel 21esimo secolo, sappiamo che il futuro della nostra economia e della nostra sicurezza nazionale è legato inestricabilmente a una sfida: l’energia. La squadra che ho scelto è stata creata appositamente per affrontare questa sfida in questo momento cruciale. Sono esperti di punta e dirigenti con esperienza e sono pronti a riformare e ad aiutare a trasformare la nostra economia in modo che il nostro popolo sia più prospero, la nostra nazione più sicura, il nostro pianeta più protetto”

Ha iniziato così il suo discorso ieri pomeriggio Barack Obama, sottolineando ancora una volta il legame tra rilancio dell’economia e politiche ambientali che è stato il tratto distintivo del suo programma. I nomi circolavano già dalla settimana scorsa, ma l‘annuncio ufficiale del “green team” – le quattro cariche più importanti del governo per le politiche energetiche e ambientali – è arrivato solo nella conferenza di ieri pomeriggio a Washington, mentre in Italia era già notte.

Steven Chu sarà Segretario per l’energia, Lisa Jackson sarà a capo dell’Environment Protection Agency (Epa), Carol Browner sarà “lo zar per le politiche ambientali ed energetiche della Casa Bianca” (una posizione nuova), Nancy Sutley sarà a capo del Consiglieri della Casa Bianca sulle questioni ambientali. Lisa Jackson, 16 anni di carriera nell’Epa, è stata a capo dello staff del governatore democratico del New Jersey e agli occhi degli ambientalisti ha il merito di aver fatto adottare allo stato della east coast un sistema “cap and trade” per tagliare le emissioni.

Carol Browner, membro dello staff di Al Gore quando questi era al Senato, è stata capo dell’EPA per 8 anni ai tempi di Clinton, ruolo nel quale lottò per leggi più severe sulla qualità dell’aria scontrandosi con i suoi stessi compagni di partito. Nancy Sutley, che sarà a capo dei consiglieri ambientali del Presidente, invece è Deputy (cioè più o meno assessore) per le politiche ambientali ed energetiche della città di Los Angeles, una delle realtà più avanzate degli Usa sotto questo aspetto. Ma il vero uomo simbolo del green team di Obama è il nuovo capo del Dipartimento per l’energia (DOE), il Nobel per la fisica Steven Chu.

Particolarmente significativa infatti la scelta del fisico, passato dagli studi sul laser e gli atomi, che gli hanno valso il Nobel, alla direzione del Lawrence Berkeley Lab, dove si fa ricerca su efficienza energetica, accumulo dell’energia e fonti alternative. Lo scienziato ora si troverà a dirigere il DOE organismo che tra le altre cose coordina a livello federale la ricerca su rinnovabili ed efficienza energetica, che ha ricevuto da Obama la promessa di un suo ampio finanziamento.

Le idee di Chu in merito al ruolo della tecnologia nella lotta al global warming sono chiare. Nel laboratorio che dirige si fa ricerca sulle varie soluzioni per minimizzare la dispersione di energia, sulle nuove soluzioni, come le nanotecnologie applicate al fotovoltaico e i biocombustibili di ultima generazione, studiati a Berkley in un progetto cui collabora il gigante del petrolio BP. Chu è famoso anche per aver posto agli scienziati che dirige l’obiettivo ideale non solo di fermare il cambiamento climatico, ma di invertirne il corso.

Prime tra le tecnologie e le politiche in cui il professore di Berkley crede per fermare i cambiamenti climatici quelle sull’efficienza energetica: dalla ricerca sui nuovi materiali isolanti a specifiche politiche come quella californiana che hanno permesso di diminuire il consumo di energia scindendo i profitti delle utilities dalla quantità di energia venduta, fino alla necessità di avere auto più piccole ed efficienti. Chu è anche un sostenitore della necessità di creare una nuova infrastruttura elettrica capace di accogliere l’energia delle rinnovabili, la cosiddetta “smart grid”.

Sembra lampante la posizione di Chu sul carbone, che ha più volte definito pubblicamente “il mio più grande incubo”, non avendo peraltro grande fiducia in tecnologie come la cattura della CO2. E anche sul nucleare – una delle materie più importanti di cui dovrà occuparsi al DOE – i dubbi dello scienziato sono molti: “i problemi delle scorie e della proliferazione non sono affatto risolti”, ha dichiarato più volte. Il suo compito di Segretario per l’Energia del Governo Obama – favorevole all’atomo solo se “sicuro” e contrario allo stoccaggio delle scorie nel sito nazionale individuato a Yucca Mountain, in Nevada – sarà prima di tutto risolvere queste questioni.

Insomma, le scelte dello staff del presidente eletto sembrano un buon viatico per un concreto cambio di passo nelle politiche energetiche-ambientali del colosso americano.

GM

16 dicembre 2008
Potrebbero interessarti
ADV
×