Sonnen ha avviato una collaborazione con la Ong Liter of Light (LOL), per contribuire all’installazione di punti luce per l’illuminazione pubblica e privata nelle zone rurali di tutto il mondo in cui non c’è accesso all’energia elettrica.
L’annuncio è dello scorso 15 dicembre in occasione della presentazione di una joint venture che vede la collaborazione tra l’azienda tedesca di batterie per l’accumulo – guidata in Italia da Vincenzo Ferreri, Ambassador del progetto – la Ong – già attiva in 26 Paesi e che ha già installato oltre 500.000 luci – e l’azienda Solarplay (nella foto da sinistra, Vincenzo Ferreri, sonnen, Manuele Solazzo, Solarplay e Lorenzo Giorgi di Liter of Light).
Le prime 3000 batterie fornite da sonnen, a titolo gratuito, sono in fase di test nell’Università di Roma La Sapienza in attesa di poter essere utilizzate nei prossimi progetti di Liter of Light.
“Prima della collaborazione con sonnen, la Ong utilizzava batterie provenienti dall’automotive che andavano sostituite ogni due o tre anni. Erano meno performanti e meno sicure”, spiega Vincenzo Ferreri a QualEnergia.it, che aggiunge “con le batterie fornite da sonnen il periodo di utilizzo si estende invece fino a 10-12 anni”.
Le batterie saranno l’unica componente dell’impianto a non essere reperita direttamente sul luogo.
Secondo la politica di Liter of light, infatti, i prodotti e le tecnologie utilizzate per la realizzazione dei punti luce devono essere disponibili nel mercato del Paese in cui si realizza il progetto e devono essere scelti in base alle condizioni in cui si opera.
Per fare un esempio, spiega a QualEnergia.it Lorenzo Giorgi, Direttore esecutivo di Liter of Light: “Nei Paesi in cui la rete elettrica è assente o particolarmente instabile, non è possibile utilizzare circuiti elettrosaldati, perché l’alimentazione che si può ottenere non sarebbe sufficiente a realizzare una saldatura duratura. LOL utilizza quindi dei circuiti prestampati”.
Altri tipi di circuiti utilizzati – spiega Giorgi – sono composti da schedine di rame e morsettiere realizzate in modo estremamente semplificato sulla base tecnologica di Arduino – una piattaforma hardware composta da una serie di schede elettroniche dotate di un microcontrollore.
A completare gli impianti pannelli fotovoltaici e LED acquistati da importatori registrati nelle camere di commercio del luogo e, quindi, sempre reperibili nel mercato in cui si opera, condizione essenziale per un altro pilastro del progetto della Ong: il supporto agli abitanti del luogo per la creazione di microimprese.
“Il nostro non è assistenzialismo – spiega Giorgi – noi formiamo le persone del luogo per permettergli di avviare delle micro-imprese con le competenze acquisite e i prodotti che reperiranno facilmente nel loro contesto”.
Queste micro-imprese hanno un loro nome e un proprio centro di costo e ricavo, Liter of Light le aiuta in una fase di start-up con un microcredito in fornitura di materiali – come panneli solari, LED, scatole, mammut, componenti elettronici e batterie – e un supporto strategico, consigliando un prezzo di vendita inferiore di circa il 40% rispetto al prezzo di mercato.
Il primo progetto di microimpresa è stato avviato in un villaggio del Senegal – dove Liter of Light ha installato punti luce per le 150 famiglie del luogo, pari a circa 800 persone – grazie alla collaborazione con Solarplay, che ha seguito la formazione delle risorse umane e che “continuerà a mettere a disposizione i propri tecnici, a titolo ovviamente gratuito, per la formazione di risorse umane nei prossimi progetti di Liter of Light”, anticipa a QualEnergia.it Manuele Solazzo, Founder e CEO dell’azienda.
Nei video di seguito, realizzati da Liter of Light, alcune immagini dell’intervento in Senegal.