Timori e speranze degli operatori italiani del fotovoltaico

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Da una ricerca di mercato realizzata da Enerpoint, in collaborazione con Power-One, emerge la difficoltà di un campione di operatori del comparto FV intervistati. Allo stesso tempo c'è voglia di reagire. Molti ritengono possibile sviluppare alcuni segmenti di mercato senza conto energia, ma servirebbe la giusta attenzione da parte della politica.

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Una nota società del settore fotovoltaico, Enerpoint, in collaborazione con Power-One, industria del settore degli inverter, ha realizzato un’indagine (metodo  CAWI – Computer Assisted Web Interviewing), coinvolgendo 640 operatori tra installatori, professionisti e rivenditori di materiale elettrico, ponendo loro alcune domande sulla attuale fase di transizione del mercato del FV in Italia.

Dalla ricerca di mercato, “Fotovoltaico: quale futuro?” (per maggiori dettagli vedi pdf in basso), emerge la difficoltà di tutto il comparto, anche alla luce del contesto di crisi economica, ma allo stesso tempo affiora una certa voglia di reagire degli operatori. Uno sguardo ancora più positivo però richiederebbe nel breve periodo la stabilizzazione della detrazione fiscale del 50% per dare continuità al mercato dei piccoli impianti nei prossimi anni e sperare che le istituzioni energetiche credano maggiormente nel ruolo strategico del fotovoltaico al fine di aumentare la competitività delle PMI grazie all’abbattimento dei costi dell’elettricità.

Per focalizzare lo scenario post incentivi conto energia, il sondaggio (le interviste sono state realizzate a  giugno  2013) ha rivolto due domande incentrate su detrazione IRPEF per il mercato fotovoltaico  residenziale  e  su scambio  sul  posto  per  impianti  da  20  a  200  kWp. 

Sul primo tema, detrazione fiscale, gli intervistati si dimostrano preoccupati della riduzione della detrazione IRPEF dal 50% al 36% prevista per fine anno (ora con la nuova legge passata al Senato si attende che entro fine anno venga stabilizzata, ndr): secondo il parere del 78,6% degli intervistati la riduzione al 36% non sarà sufficiente a sostenere il mercato degli  impianti  fotovoltaici  di  piccola  taglia.

Maggiore possibilità, invece, si intravedono sulle  prospettive degli  impianti  da  20  a  200  kWp,  che  riguardano  soprattutto le PMI alle prese con elevati costi di elettricità: il 45,8% degli intervistati considera fattibile l’impianto di media taglia anche con il solo scambio sul posto senza ulteriori incentivi, mentre il restante 54% ritiene che non sia realizzabile a queste condizioni. 

Agli intervistati è stato chiesto di esprimere una stima di mercato per il 2013 rispetto all’andamento del 2012, in termini di potenza e numerosità di impianti venduti, progettati o installati. Dalle risposte si registra un deciso calo sia in potenza sia in numerosità: gli operatori stimano di progettare/vendere/realizzare il 33% di potenza in meno rispetto al 2012

“Il  fotovoltaico  ha  portato  con  sé  un tessuto di imprese piccole e medie lungo tutta la filiera, che vantano esperienza, know-how e passione per questo settore – ha commentato Paolo Rocco Viscontini, Presidente e AD di Enerpoint – È un  patrimonio  prezioso  che  va  tutelato:  la  ripresa  economica passa  dalle  energie  pulite  e  rinnovabili  di  questo Paese”.

L’indagine “Fotovoltaico: quale futuro? (pdf)

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