Volkswagen contro i sussidi al diesel: “rallentano la corsa dell’elettrico”

Le dichiarazioni di Herbert Diess, amministratore delegato VW, al salone internazionale di Monaco.

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Sarebbe stato impossibile, per Volkswagen, accelerare ancora di più la diffusione delle auto alla spina, perché la politica tedesca di sussidi al diesel ha rallentato il ricambio tecnologico dai motori a combustione interna verso quelli elettrici.

Questo il succo delle affermazioni di Herbert Diess, amministratore delegato del colosso automobilistico di Wolfsburg e tra i maggiori sostenitori della necessità di puntare sulla mobilità 100% elettrica.

Diess, intervenuto al salone internazionale IAA Mobility 2021 di Monaco, riporta l’agenzia Euractiv, ha criticato la bassa tassazione del diesel in Germania.

Difatti, secondo Diess, i prezzi competitivi del gasolio alla pompa, grazie ai vantaggi fiscali accordati da Berlino, hanno contribuito alla popolarità delle auto diesel in Germania. Popolarità poi messa in discussione anche dallo scoppio del Dieselgate nel 2015, che vide proprio Volkswagen al centro dello scandalo dei software delle centraline truccati per falsificare i test di omologazione e far credere che i veicoli a gasolio inquinassero meno di quanto avveniva in realtà.

Ora Volkswagen è in prima linea nella corsa elettrica con la recente presentazione della nuova strategia per il 2030, battezzata New Auto, che include un accordo con Enel X per la realizzazione di circa 3.000 punti di ricarica veloce in Italia al 2025

La casa tedesca intende poi sviluppare una catena controllata di forniture di batterie a 360 gradi, dalle materie prime al riciclo finale. Pertanto, VW sta introducendo un formato unificato di celle che permetterà di abbattere i costi fino al 50% in dieci anni.

Si parla di sei gigafactory in Europa con una capacità produttiva pari a 240 GWh/anno entro il 2030.

La prima super fabbrica di batterie sarà quella svedese di Skelleftea, realizzata dal partner Northvolt, con inizio previsto delle attività nel 2023.

Più in generale, VW ritiene che i modelli elettrici faranno il 50% delle sue vendite globali nel 2030, per poi arrivare a quasi il 100% di veicoli a zero emissioni nel 2040 nei principali mercati.

Vedremo, a livello nazionale, se dalle prossime elezioni federali del 26 settembre in Germania uscirà una coalizione post-Merkel più orientata sulle politiche verdi.

Come spiegato in questo articolo, infatti, il dibattito preelettorale in campo energetico si è incentrato sulla data di uscita dal carbone (i Verdi di Annalena Baerbock puntano al 2030 anziché 2038), sul ruolo delle rinnovabili e della mobilità a zero emissioni.

Ricordiamo, infine, che Bruxelles nel suo pacchetto Fit for 55 ha proposto, di fatto, di bandire la vendita di nuove auto termiche dal 2035.

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