Si può usare il Superbonus anche per ristrutturare una casa suddivisa in tre particelle catastali che però sono unite ai fini fiscali, costituendo così un’unica residenza funzionalmente indipendente (peraltro esentata dal pagamento dell’Imu in quanto “prima casa”).
Questo il parere dell’Agenzia delle entrate in una recente risposta alla domanda di un contribuente.
Nel caso specifico, il proprietario al 100% di due unità immobiliari residenziali e comproprietario al 50% di una terza unità immobiliare, ha chiesto all’Agenzia se è possibile utilizzare la maxi detrazione del 110% per tutte e tre le unità/particelle catastali contemporaneamente.
Queste ultime, infatti, ha evidenziato il contribuente, sono strettamente connesse e rappresentano “di fatto” un’unica residenza (con un unico contatore Enel).
Secondo l’Agenzia (corsivo e neretti nostri), “tenuto conto […] delle precisazioni formulate dall’Istante riguardo alla stretta interconnessione delle particelle catastali in questione unite ai fini fiscali, come risulta dall’annotazione presente nella visura catastale, costituenti un’unica residenza, si ritiene che l’unità residenziale descritta nell’istanza, (solo formalmente costituita da tre distinte particelle catastali), debba considerarsi come un’unica unità residenziale unifamiliare, con conseguente applicazione di un unico limite di spesa ai fini della fruizione del Superbonus”.
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