Nell’andamento delle vendite di auto elettriche è il Pil pro capite d’un Paese a fare la differenza, nonostante incentivi e benefit fiscali inizino a diffondersi a macchia d’olio.
Questo è uno degli aspetti sottolineati nel rapporto dell‘European Automobile Manufacturers Association (ACEA), “Making the Transition to Zero-Emission Mobility – 2019 progress report” (allegato in basso).
Il documento è stato in parte analizzato dall‘Agenzia delle Entrate, che si è appunto focalizzata sul rapporto tra Pil e vendite di auto elettriche nei Paesi europei.
Nel complesso, il 2% dei nuovi veicoli immatricolati nell’Ue nel 2018 era a trazione elettrica (ECV). Nella metà degli Stati membri, gli ECV hanno una quota di mercato inferiore all’1% e questi Paesi hanno un Pil inferiore a € 29.000. Tra questi ci sono Spagna, Italia e Grecia.
Oltre l’80% di tutte le vendite di auto elettriche – si legge nel rapporto – sono concentrate in soli sei Paesi dell’Europa occidentale, con alcuni dei PIL pro capite più elevati (vedi infografica).
Una quota di mercato ECV superiore al 3,5% si verifica solo in Paesi con un Pil pro capite superiore a 42.000 €. Non è un caso – commenta l’Agenzia delle Entrate – che molti osservatori prendano il mercato norvegese come punto di riferimento.
Infatti la Norvegia, con il suo Pil pro capite di 73mila e 200 euro, più del doppio della media Ue ferma a 30mila e 600 euro, ha una quota di auto elettriche pari al 49,1%, rappresentando un’eccezione in Europa senza eguali.
I Paesi che si collocano al secondo e terzo posto sono la Svezia, con una quota di mercato dell’8%, e i Paesi Bassi, con il 6,7%. Due Stati con il Pil pro capite tra i più alti dell’Ue. E tuttavia, rispetto alla Norvegia, risultano enormemente distanti.
I mercati meno sviluppato
Parallelamente, in Lettonia ad esempio – sottolineano le Entrate citando il rapporto – sono state vendute solo 93 auto elettriche nel 2018, per una quota di mercato pari allo 0,6%. È la Polonia invece, con una quota di mercato ECV dello 0,2%, ad avere il mercato di auto elettriche meno florido di tutta la Ue.
Quello che emerge – osservano dalle Entrate – è una netta divisione tra l’Europa centro orientale e quella occidentale, ma anche una spaccatura nord/sud pronunciata (ad es. le quote di mercato della Grecia e dell’Italia sono rispettivamente lo 0,3% e lo 0,5%).
In sostanza, i primi 5 Paesi con la quota più bassa di auto elettriche nell’Ue sono: la Polonia, 0,2% di mercato con 1.324 ECV venduti nel 2018 (Pil pro capite di € 12.900); la Slovacchia, 0,3% di mercato con 293 ECV venduti nel 2018 (Pil pro capite di € 16.600); la Grecia, 0,3% di mercato con 315 ECV venduti nel 2018 (PIL pro capite di € 17.100); la Repubblica Ceca, 0,4% di mercato con 981 ECV venduti nel 2018 (Pil pro capite di € 20.500); la Lituania, 0,4% di mercato con 143 ECV venduti nel 2018 (Pil pro capite di € 15.900).
Ecco, invece le quota di mercato dell’auto elettrica nei 5 maggiori mercati automobilistici dell’Ue: in Germania, 67.658 ECV acquistate, ovvero il 2,0% dei 3,4 milioni di auto vendute nel 2018 in tutto il Paese (Pil pro capite di € 41mila); a seguire, il Regno Unito, con 59.947 ECV vendute, pari al 2,5% dei 2,4 milioni di auto vendute nel 2018 (Pil pro capite di € 37.600); e ancora, la Francia, dove sono state vendute 45.623 ECV, ovvero il 2,1% dei 2,2 milioni di automobili acquistate dai francesi nel 2018 (Pil pro capite di € 36.200); ed ecco l’Italia, dove le vendite di auto elettriche sono state 9.731 ECV, pari allo 0,5% degli 1,9 milioni di auto vendute in totale nel 2018 (Pil pro capite di € 29mila); e si chiude con la Spagna dove sono state vendute 11.810 ECV, ovvero lo 0,9% degli 1,3 milioni di auto immatricolate nel 2018 (Pil pro capite di € 26.200).
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