Uscire dal gas, puntare sulle rinnovabili: cosa pensano gli italiani?

I risultati del sondaggio commissionato a dicembre da Ecco e More in Common per il nostro Paese. Emerge anche la percezione di un vuoto politico sui temi ambientali ed energetici.

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Gli italiani sono consapevoli degli impatti dei cambiamenti climatici. E la transizione ecologica è percepita da molti come opportunità di cambiamento e crescita economica.

Inoltre sembra che la maggior parte delle persone sia favorevole a cambiare, anche radicalmente, le proprie abitudini.

Sono alcuni dei risultati più rilevanti che emergono dal sondaggio commissionato a YouGov da Ecco (think tank italiano specializzato nelle analisi sulla transizione energetica) e More in Common, iniziativa internazionale che ha sviluppato il progetto “Navigating Uncertainty” per esplorare gli effetti della pandemia di Covid-19 su economia e società di sei Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Polonia, Gran Bretagna).

In Italia si sono intervistate 2.000 persone tra il 7-21 dicembre 2021 con dei focus su clima e transizione ecologica.

Un altro dato importante, alla luce degli avvenimenti più recenti – crisi energetica, conflitto in Ucraina, piano Ue per ridurre le importazioni di fonti fossili – è che il 56% degli italiani pensa che il nostro Paese dovrebbe cessare gradualmente (o immediatamente) di utilizzare il gas, con le percentuali più alte tra gli elettori del Pd e del Movimento 5 Stelle (rispettivamente 69 e 64%).

Inoltre, il 73% degli italiani considera affidabili le fonti rinnovabili, mentre il 55% è favorevole alla proposta Ue di bandire la vendita di nuove auto benzina/diesel dal 2035.

Un punto critico invece è la percezione del vuoto politico.

Dal sondaggio, infatti, emerge una netta sfiducia verso la leadership politica attuale, perché il 61% degli intervistati ritiene che nessun partito stia affrontando correttamente la sfida climatica.

E il 74% è convinto che il Governo non stia facendo abbastanza sui temi ambientali.

Sono risultati, questi, che dovrebbero portare i partiti a considerare con molta più urgenza e attenzione le sfide della transizione energetica, non solo in risposta alla crisi in Ucraina, ma anche come percorso preferenziale per la ripresa economica post-Covid.

Nella sua conclusione del sondaggio, infatti, Ecco scrive che “se la politica sarà in grado di utilizzare narrative positive rispetto alla transizione ecologica, questa potrebbe essere l’elemento su cui ricostruire il rapporto di fiducia tra elettori ed eletti.

Altrimenti, il rischio è che, a causa di narrazioni distorte e non basate sui dati scientifici, si aumenti ulteriormente la distanza tra i cittadini e le istituzioni, con il pericolo di vedere posizioni sempre più polarizzate”.

Sarebbe interessante fare lo stesso sondaggio oggi, e molto più a tappeto, con l’innalzamento dei costi di energia e materie prime e la guerra in corso.

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