Sicilia e transizione energetica: difficile decollo per le CER e la sfida delle isole minori

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La Regione prova a rilanciare l’attuazione dei bandi, potenziare le competenze locali e sbloccare i fondi per Comunità Energetiche e isole minori. La nuova Agenzia per l’Energia e il progetto Focus Energia.

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Nonostante un certo dinamismo della Regione Siciliana nella pubblicazione di bandi per l’accesso a finanziamenti destinati a promuovere la transizione energetica dell’isola, spesso i milioni di euro a disposizione non vengono spesi per la difficoltà di portare a termine i progetti (le iniziative regionali in Sicilia).

Il nuovo Assessore all’energia, Francesco Colianni, pare voler recuperare terreno e accelerare questo percorso regionale attraverso una serie di interventi volti a colmare il deficit di risorse umane e competenze delle Pubbliche Amministrazioni.

Nel corso dei convegni tenutisi a Salina (Il punto sui fondi PNRR per le comunità energetiche e per le isole) e a Taormina, dove sono stati presentati Gli scenari energetici della Regione Siciliana (è il titolo del convegno), l’assessore Colianni e l’energy manager della Regione, Roberto Sannasardo, hanno illustrato il ruolo che gli Enti locali e la costituenda Agenzia per l’energia della Regione Siciliana dovranno svolgere per raggiungere i target energetici.

A fronte di alcune delle criticità rilevate, con particolare riferimento alla transizione ecologica nelle isole minori e allo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, abbiamo chiesto all’assessore Colianni di condividere le strategie in campo.

Un Tavolo per la transizione energetica nelle isole minori

Per quanto riguarda le isole minori, e alla richiesta di una maggiore attenzione ai loro problemi da parte dei Sindaci con l’attivazione di un Ufficio regionale per le isole dedicato alla gestione dei rifiuti, al ciclo delle acque e alla mobilità, all’efficienza energetica e alla produzione da fonti rinnovabili, Colianni ha fatto sapere di avere già in agenda la convocazione di un Tavolo per le Isole.

“Convocheremo tutti i Sindaci, mapperemo le criticità, i problemi e le best practice con l’obiettivo di definire un modello possibilmente replicabile nelle diverse isole. Nel corso del convegno di Salina i rappresentanti del Mase hanno parlato dei fondi stanziati per l’efficientamento energetico ad oggi inutilizzati. Mi auguro che i Comuni si concentrino su queste risorse”.

L’assessore ha invitato i Sindaci delle isole a sfruttare le importanti risorse disponibili e tuttavia, anche i Sindaci delle isole soffrono degli stessi deficit, se non superiori, di quelli delle amministrazioni locali della regione.

Per comare questo divario, il dipartimento dell’Energia ha presentato e illustrato il progetto Focus Energia che, finanziato dall’Agenzia di Coesione Territoriale in raccordo con ANCI, fornirà supporto tecnico-amministrativo a oltre 100 comuni siciliani affinché possano accedere alle risorse del PO FESR 2021/27 e prepararsi a realizzare gli sportelli informativi su Fer ed efficientamento energetico, in linea con quanto previsto dalla direttiva europea Case Green.

Per quanto riguarda la produzione da fonti rinnovabili sulle isole, dice Colianni, “puntiamo anche sul geotermico. È un settore rilevante nel quale abbiamo un progetto finanziato per un milione e mezzo di euro per la mappatura delle risorse. Proprio per la sua capacità produttiva continua, come l’idroelettrico, la tecnologia geotermica va sfruttata al meglio”.

Le Comunità Energetiche rinnovabili in Sicilia

Il progetto Focus Energia potrebbe contribuire a sbloccare la realizzazione di CER in Sicilia, ambito al momento in sofferenza a partire dalle scelte e dalle contraddizioni rilevabili nei due bandi che dovrebbero sostenere studi di fattibilità e costituzione delle CER siciliane e, infine, la realizzazione degli impianti. Ma andiamo con ordine.

A ottobre 2022, la Regione Siciliana ha ammesso 301 Comuni a beneficiare del contributo per la costituzione di Comunità energetiche (Comunità Energetiche Rinnovabili: i Comuni siciliani ammessi a contributo) per un valore di circa 3,8 milioni di euro. I comuni siciliani sono 391 e lo stanziamento previsto era inizialmente di circa 4,9 milioni di euro.

Il bando, pubblicato a giugno 2022 (In Sicilia contributi ai comuni per costituire Comunità Energetiche Rinnovabili) prevedeva che i beneficiari concludessero l’iter di costituzione della CER e che il Sindaco fosse indicato come presidente della Comunità energetica. Il contributo era formato da una quota fissa di 9.500 euro e una quota variabile in base alla popolazione del Comune. Obiettivo dichiarato del bando, la costituzione di qualche centinaio di CER.

Tuttavia, a fronte di 301 candidature, una sola CER ha concluso il percorso e ottenuto il beneficio e, più in generale, poche CER si sono ad oggi costituite sull’isola.

Con tutta probabilità si sono realizzati gli studi di fattibilità, ma è possibile individuare le due questioni principali che potrebbero aver impedito la costituzione delle CER.

  • è improbabile che un Sindaco si assuma l’onere della presidenza di una CER;
  • è ormai ampiamente dimostrato che non è sostenibile l’idea di una CER per ogni Comune, in particolare per i piccoli comuni, laddove invece ha senso l’aggregazione di aree omogenee, anche in considerazione dell’appartenenza alla medesima cabina primaria.

I fondi, già assegnati, sono ancora disponibili, peraltro interessanti in vista della possibilità di partecipare a un secondo bando.

Il bando, pubblicato a marzo 2025 con scadenza 12 agosto, questa volta è destinato a finanziare gli impianti di CER-Solidali già costituite a cui partecipi almeno un ente locale siciliano (CER in Sicilia: contributi per impianti a fonti rinnovabili).

Sulla falsariga del PNRR, prevede un contributo del 40% delle spese ammissibili, con un massimale di 420.000 euro per ciascuna CER. La previsione è di finanziare 180 CER.

Contrariamente al PNRR, tuttavia, i singoli membri delle CER non possono beneficiare del contributo. Inoltre, la CER deve dimostrare la capacità economico finanziaria per la restante parte di finanziamento. Infine, gli impianti devono entrare in esercizio entro il 30 giugno 2027.

Ci troviamo quindi in una situazione in cui:

  • fallito il primo bando, non sono state costituite le CER che, pertanto, difficilmente potranno accedere al secondo per finanziarsi gli impianti;
  • solo gli impianti delle CER potranno accedere al contributo regionale: saranno quindi esclusi i membri e le CER costituite con l’obiettivo di avvalersi di impianti di produttori terzi;
  • la scadenza di agosto è praticamente inarrivabile.

Anche su questo l’Assessore ha assicurato di aver già messo in moto gli Uffici regionali per “supportare le amministrazioni comunali, dal punto di vista amministrativo e procedurale, a finalizzare le CER, anche attraverso un intervento diretto dell’amministrazione regionale per superare alcuni scogli burocratici”.

Certamente dovranno essere riallineati i bandi, rendendoli tra loro coerenti, e forse anche prorogata la scadenza del 12 agosto.

Considerato che sono circa 15 i Comuni siciliani con popolazione superiore a 50.000 abitanti, è immaginabile che le poche CER costituite si orienteranno sul bando PNRR, in particolare se questo sarà ulteriormente prorogato (Cer Pnrr, Mase al lavoro su un’ulteriore estensione) e nonostante le non poche difficoltà anche su questo fronte.

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