Le tecnologie green che hanno trainato l’economia cinese nel 2023

Energia solare, eolico, storage e veicoli elettrici al centro degli investimenti che hanno spinto l'economia del Paese asiatico.

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Gli investimenti cinesi in energie rinnovabili sono aumentati del 40% su base annua nel 2023, raggiungendo 6,3 trilioni di yuan (890 miliardi di dollari), equivalenti quasi al totale degli investimenti globali nella fornitura di combustibili fossili nello stesso anno, oppure al Pil di Paesi come la Svizzera o la Turchia.

Questo suggerisce come il settore sia stato il principale motore della crescita economica del Paese, arrivando a rappresentare da solo il 40% dell’espansione del Pil nell’anno appena trascorso.

È quello che emerge da un’analisi di Carbon Brief, basata su cifre ufficiali, dati di settore e rapporti di analisti, che si concentra su fotovoltaico, veicoli elettrici, efficienza energetica, linee ferroviarie, stoccaggio dell’energia, reti elettriche, energia eolica, nucleare e idroelettrica.

Questo insieme di tecnologie ha contribuito complessivamente all’economia di Pechino con 11,4 trilioni di yuan (1.600 miliardi di dollari) nel 2023.

L’analisi distingue gli investimenti nella produzione di energia pulita e nella capacità di stoccaggio, che sono aumentati del 48%, raggiungendo 1,7 trilioni di yuan nel 2023, dagli investimenti nell’industria del fotovoltaico, in veicoli elettrici e batterie, che complessivamente hanno raggiunto 2,5 trilioni di yuan (+60%).

I fondi destinati alle infrastrutture energetiche nel 2023 ammontavano a 1,4 trilioni di yuan (+9%, compresi reti, punti di ricarica per veicoli elettrici e ferrovie), quelli spesi per politiche di efficienza energetica sono stati da 600 miliardi di yuan complessivi (+15%).

L’energia solare è il settore trainante

Il principale contributo arriva, ovviamente, dalla tecnologia solare che ha fatto registrare una crescita per un valore complessivo di 1 trilione di yuan (passando da 1,5 trilioni di yuan nel 2022 a 2,5 nel 2023).

Il grafico mostra l’aumento degli impianti FV installati nel Paese nei primi undici mesi dell’anno. Si stima che circa 200 GW siano stati aggiunti durante l’intero 2023, dato più che raddoppiato rispetto al record di 87 GW stabilito nel 2022.

Anche l’industria manifatturiera cinese del fotovoltaico è cresciuta. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), nel 2023 ha aggiunto 340 GW di capacità di produzione di polisilicio e 300 GW di capacità di produzione di wafer, celle e moduli.

A tutto ciò ha fatto seguito un aumento significativo delle esportazioni. Stando ai dati della China Photovoltaic Industry Association, nei primi 10 mesi dell’anno Pechino ha esportato 56 GW di wafer solari, 32 GW di celle e 178 GW di moduli, rispettivamente in crescita del 90%, 72% e 34% su base annua. Tuttavia, a causa del calo dei costi, il valore di questi scambi è aumentato solo del 3%.

Gli sforzi nell’eolico

Nello stesso lasso di tempo, quindi nel periodo tra gennaio e novembre 2023, la Cina ha installato 41 GW di potenza eolica, con un aumento dell’84% su base annua.

Secondo China Galaxy Securities, sulla base delle tendenze degli anni precedenti, nel corso del 2023 si sarebbero dovuti installare circa 60 GW di solo eolico onshore. La potenza offshore è invece aumentata di 6 GW.

Questo mercato è stato trainato anche dal repowering dei parchi eolici più vecchi, sostenuto dalle politiche del governo centrale che hanno promosso la sostituzione delle turbine più piccole e più vecchie con altre più grandi.

Va ricordato che dal 2021 i nuovi progetti eolici in Cina non ricevono più sussidi dal governo centrale. Nonostante i progressi tecnologici abbiano abbattuto i costi, gli aumenti dei prezzi delle materie prime per la costruzione degli aerogeneratori hanno portato a margini di profitto inferiori rispetto al solare, motivo per cui questo mercato appare più contratto rispetto a quello del fotovoltaico.

La crescita di veicoli elettrici e punti di ricarica

Pechino ha eliminato anche gli incentivi all’acquisto di veicoli elettrici: la domanda non è più guidata dalla politica, ma dal mercato.

E continua a crescere, così come la produzione, aumentata del 36% su base annua nell’anno appena trascorso, fino a raggiungere le 9,6 milioni di unità, ovvero il 32% di tutti i veicoli prodotti nel Paese. La stragrande maggioranza di questi viene venduta sul mercato interno.

Il mercato cinese dei veicoli elettrici è ormai molto ampio e fa affidamento su 94 marchi nazionali che offrono più di 300 modelli. Tra i più famosi ci sono BYD, Wuling, Chery, Changan e GAC.

Di pari passo si è espansa anche l’infrastruttura per la ricarica dei veicoli. Nel 2023 sono stati messi in servizio oltre 3 milioni di nuovi punti di ricarica, di cui 930mila pubblici e 2,45 milioni privati. Il totale a fine novembre 2023 ha raggiunto 8,6 milioni.

La svolta Cinese

Il boom degli investimenti nell’energia pulita nel 2023 è il risultato di un’importante svolta nella strategia macroeconomica della Cina. Gli investimenti sono, infatti, passati dal settore immobiliare a quello delle tecnologie green.

L’importanza di questo cambiamento economico si riflette non solo nelle cifre rivelate da questa analisi, ma anche nel linguaggio utilizzato dai media cinesi. I tre maggiori settori in termini di valore, vale a dire solare, stoccaggio energetico e veicoli elettrici, vengono definiti i “nuovi tre”, in contrasto con i “vecchi tre”, che sono abbigliamento, elettrodomestici e mobili.

Tuttavia, lo spettro di un eccesso di capacità produttiva aleggia sul Paese e per gli analisti di Carbon Brief la crescita degli investimenti cinesi in questi comparti (e in generale il suo modello economico guidato dagli investimenti) potrebbe subire dei rallentamenti.

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