Taglio dei sussidi dannosi, bonus mobilità, sconti su prodotti alla spina: cosa c’è nel decreto Ambiente – Clima

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La bozza e una carrellata dei principali punti inseriti finora nel provvedimento, frutto dell’accordo tra M5S e Pd.

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Inizia a prendere forma il Green New Deal annunciato dal nuovo governo Pd-M5S con una prima bozza del decreto legge sull’ambiente e il clima che doveva arrivare oggi, giovedì 19 settembre, in Consiglio dei Ministri ma che sembra sarà rinviato.

Lo schema del provvedimento (allegato in basso) conta al momento 14 articoli con varie misure urgenti per contrastare i cambiamenti climatici e promuovere l’economia “verde”; in particolare, il DL Ambiente noto anche come DL Clima  punta al miglioramento della qualità dell’aria, alla tutela degli ecosistemi e alla diffusione dell’economia circolare per diminuire la produzione di rifiuti.

Vediamo più in dettaglio le principali proposte, partendo dal bonus per la rottamazione di auto omologate fino alla classe Euro 4, rivolto ai cittadini che risiedono nelle città metropolitane che non rispettano gli obblighi europei sulla qualità dell’aria.

Si parla così di 2.000 euro da utilizzare entro i successivi cinque anni per acquistare abbonamenti al trasporto pubblico locale/regionale e per altri servizi integrativi, tra cui la mobilità condivisa (sharing mobility) con veicoli elettrici o a zero emissioni, anche in favore dei familiari conviventi.

Nei successivi articoli compaiono altre misure, ad esempio l’istituzione di un fondo per finanziare il servizio di scuolabus con veicoli a basse emissioni nelle aree metropolitane più inquinate, oltre ai programmi sperimentali di rimboschimento.

Un punto importante riguarda la riduzione progressiva dei sussidi dannosi per l’ambiente (vedi anche qui): si parla di un taglio di almeno il 10% annuo dal 2020 fino all’azzeramento di tali sussidi entro il 2040.

C’è poi un intero articolo dedicato al “Potenziamento della VIA e introduzione dell’impatto ambientale della regolamentazione”, mentre alcune misure riguardano lo sviluppo dei parchi nazionali e la protezione degli ecosistemi naturali.

Un altro punto rilevante del decreto si concentra sulle agevolazioni fiscali volte a favorire l’acquisto di prodotti sfusi e alla spina, come detergenti e beni alimentari, con l’obiettivo di ridurre la produzione degli imballaggi primari e secondari.

Così per gli anni 2020, 2021 e 2022 è riconosciuto agli esercenti di attività commerciali un contributo pari al 20% del costo d’acquisto per tali prodotti, sotto forma di credito d’imposta, fino a un importo massimo annuale di 10.000 euro per ogni beneficiario.

Più precisamente, si legge nella bozza (neretti nostri), ai soggetti acquirenti dei beni sfusi/alla spina non destinati all’esercizio dell’attività economica o professionale, il contributo “è anticipato dal venditore dei beni come sconto sul prezzo di vendita ed è a questo rimborsato sotto forma di credito d’imposta di pari importo, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per l’anno 2020, 2021 e 2022”.

Inoltre, chiarisce lo schema del DL Ambiente, “agli esercenti di attività commerciali che realizzano punti vendita di prodotti sfusi e alla spina, per gli anni 2020, 2021 e 2022 è riconosciuto un contributo pari al 20 per cento del costo di acquisto delle attrezzature per l’erogazione di prodotti sfusi e alla spina nell’ambito della propria attività, nel limite complessivo di 10 milioni di euro […]”.

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