Studi ENEA: celle solari a eterogiunzione, efficienti ed economiche

  • 28 Maggio 2015

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Gli studi dell’ENEA sulle celle solari in silicio hanno portato allo sviluppo di nuovi materiali in grado di migliorare le prestazioni dei dispositivi. E' il caso delle celle CTZS, realizzate in solfuro di rame, zinco e stagno, oppure quelle basate su cristalli di perovskiti, o ancora quelle fatte con materiale organico.

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Gli studi dell’ENEA sulle celle solari in silicio, soprattutto nel centro di Portici (NA), hanno portato allo sviluppo di nuovi materiali in grado di migliorare le prestazioni dei dispositivi. Si spiega in un comunicato dell’agenzia che le linee di ricerca sullo sviluppo di celle solari a eterogiunzione con resa superiore al 17%, possono essere utilizzate sia come dispositivo solare a se stante che come componente posteriore di un dispositivo tandem ad altissima efficienza.

In questo ambito sono stati sviluppati materiali innovativi per la componente anteriore della struttura tandem: sono un esempio le celle realizzate in CZTS, un solfuro di rame, zinco e stagno, di facile reperimento, che si distingue per proprietà, bassi costi e facilità di smaltimento. Oppure quelle basate su cristalli di perovskiti, che hanno conquistato l’attenzione della comunità scientifica perché consentono di fabbricare celle solari ibride, cioè a base di materiali organici e inorganici, con bassi costi di produzione e rendimenti superiori al 20%. Infine, nel campo delle celle solari organiche l’ENEA è riuscita ad ottenere un’efficienza superiore al 10%.

Grazie ai risultati ottenuti dalla ricerca, l’ENEA ha avviato collaborazioni con aziende nazionali, in particolare con la 3SUN, che attualmente realizza moduli a film sottile di silicio in Sicilia.

Per ulteriori informazioni: ENEA – Ricerca di Sistema Elettrico – Celle FV

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