La generazione distribuita con piccoli impianti fotovoltaici è un fattore decisivo per trasformare il mix elettrico, con un ruolo centrale affidato ai “prosumer”, gli utenti che producono direttamente una buona parte dell’energia che poi utilizzano, grazie ai propri pannelli solari e ai sistemi di accumulo installati nelle abitazioni.
Tanto che un recente studio dell’università finlandese di Lappeenranta suggerisce di sviluppare a livello europeo una SuperSmart Grid, una rete intelligente e flessibile in grado di sfruttare le potenzialità dell’autoconsumo energetico su vasta scala.
Verso l’autoconsumo energetico diffuso
Ricordiamo, tra l’altro, che la direttiva europea RED II sulle fonti rinnovabili prevede di andare in questa direzione, con misure per sbloccare l’autoconsumo collettivo dei sistemi di produzione “da uno a molti” (one-to-many), già previsti da una recente legge spagnola decisamente “rivoluzionaria” su questo punto.
Quindi anche in Italia si apriranno nuove prospettive legate, da una parte, alla possibilità di realizzare impianti FV sui tetti condominiali per distribuire elettricità a più appartamenti (ora non è consentito dalla legge: il fotovoltaico può alimentare solo i consumi delle parti comuni, come le luci delle scale) e, dall’altra, alla possibilità di fornire servizi ausiliari di rete tramite i singoli impianti fotovoltaici residenziali con batterie annesse, ottenendo in cambio una remunerazione.
Entriamo in un campo in rapida evoluzione: si tratta, in sostanza, di sbloccare il mercato dei servizi di dispacciamento (MSD) alla partecipazione di nuovi soggetti, tra i quali, per l’appunto, i prosumer che utilizzano soluzioni combinate di fotovoltaico con dispositivi di accumulo elettrochimico.
Di conseguenza, le batterie sono chiamate a diventare sempre più avanzate sotto il profilo tecnologico grazie alle funzioni “smart grid ready”, pronte a “lavorare” in sintonia con un sistema elettrico interconnesso, digitalizzato, aperto ai contributi di un numero crescente di utenti attivi.
Per capire bene di cosa stiamo parlando, conviene riprendere il concetto di “mega-batteria virtuale” o VPP, Virtual Power Plant: cosa succede, in altre parole, se riesco a far dialogare tra loro centinaia, addirittura migliaia, di singole unità di accumulo su un territorio piuttosto ampio (una regione oppure un insieme di regioni)?
Ottengo un’unica grande batteria diffusa, che attraverso specifici algoritmi può gestire determinati servizi per la rete elettrica, come la regolazione di frequenza e voltaggio, o la copertura dei picchi di domanda nei momenti in cui non c’è sufficiente produzione delle fonti rinnovabili.
I test in Italia
Servizi di questo tipo, già in fase di sperimentazione in Germania e altri paesi, stanno partendo anche in Italia grazie ai test programmati da Terna con il progetto-pilota sulle UVAM (unità virtuali abilitate miste, vedi qui gli ultimi sviluppi).
In questo scenario, ogni singolo sistema di accumulo connesso alla rete può diventare un pezzettino di una “centrale energetica virtuale” che consente a ogni prosumer di erogare alcuni servizi e così partecipare alle molteplici dinamiche del mercato elettrico.
Un punto fondamentale è che al prosumer viene riconosciuta una remunerazione per aver concesso a chi gestisce la rete di prelevare piccoli quantitativi di energia dal sistema di accumulo; è bene precisare che gli algoritmi delle VPP utilizzano al massimo intorno al 20% della capacità delle batterie, evitando così che l’utente si trovi all’improvviso con la carica azzerata.
Ma solo i sistemi di accumulo intelligenti e smart grid ready sono in grado di offrire questo genere di servizi, garantendo, da un lato, un vantaggio alla rete elettrica nazionale e, dall’altro, un beneficio economico al prosumer, sotto forma di sconto in bolletta.
Per esempio, chi possiede una sonnenBatterie e aderisce alla sonnen Community, mette la sua batteria a disposizione di sonnen, che potrà inserire il dispositivo di accumulo nella rete virtuale che poi caricherà/scaricherà la batteria stessa in base alle richieste della rete nei vari momenti della giornata.
Il cliente-prosumer per questo servizio riceve un bonus energetico in bolletta, pari a 125 kWh di componente energia per almeno 24 mesi. Tutto il processo è gestito direttamente da sonnen, in modo da semplificare al massimo la partecipazione del prosumer al mercato elettrico.