Scuole al centro della transizione ecologica: le proposte di Legambiente

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Dal Recovery Plan possono arrivare più fondi per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici scolastici. Ecco come si potrebbero spendere bene parte delle risorse.

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In sette anni meno della metà dei progetti finanziati per l’edilizia scolastica è stato concluso.

I dati presentati da Legambiente con la ventesima edizione di Ecosistema Scuola mostrano che dal 2014 al 2020, su 6.547 progetti previsti, 4.601 sono stati finanziati e solo 2.121 portati a termine.

Legambiente ricorda che l’ultima versione del Recovery Plan prevede per l’edilizia scolastica 6,8 miliardi di euro. Risorse importanti che rischiano, tuttavia, evidenzia una nota, di non portare ai risultati auspicati, se non verranno affrontate alcune criticità.

Secondo Legambiente, le scuole devono diventare protagoniste della transizione ecologica: bisogna realizzare processi di riqualificazione energetica partecipata degli edifici, con la comunità scolastica che diviene comunità energetica, e inaugurare una generazione di cento scuole sostenibili e innovative costruite secondo i criteri della bioedilizia.

Da Ecosistema Scuola 2021 (dati 2019), su un campione di 6.156 edifici in 87 comuni capoluogo di provincia, frequentati da circa 1,2 milioni di studenti, risulta che circa il 58% delle scuole non ha certificazioni base come l’agibilità; ricade in area sismica 1 e 2 il 43% delle scuole, di cui poco più del 30% è costruito con la tecnica antisismica; più dell’87% degli edifici è sotto la classe energetica C.

Non è stato ancora bonificato l’amianto in 145 edifici (in gran parte al nord) tra quelli oggetto d’indagine, frequentati ogni giorno da 28.500 studenti. La metà delle scuole non ha impianti per lo sport e solo il 55% circa ha la mensa scolastica.

Per garantire una gestione virtuosa dei fondi per una migliore qualità degli edifici scolastici occorre, secondo Legambiente, innanzitutto mappare i bisogni attraverso lo strumento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, programmare gli interventi secondo una scala di priorità a partire dall’efficientamento energetico e dalla messa in sicurezza.

Inoltre, occorre sostenere le strutture tecniche delle amministrazioni che sono più indietro nel reperimento dei fondi e nella capacità progettuale, semplificare le linee di finanziamento, il loro accesso e la loro gestione per ridurre il divario esistente tra i progetti finanziati e quelli conclusi e conseguentemente, tra gli importi stanziati e quelli rimborsati agli enti locali.

Ecosistema-scuola-2021

 

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