Scegliere la lampadina giusta, una guida alla lettura dell’etichetta

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Scopriamo cosa guardare con l'aiuto di una nuova pubblicazione Enea.

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Per sostituire le vecchie lampadine con quelle a maggior risparmio energetico e ottenere le stesse prestazioni, dopo aver verificato il tipo di attacco – quelli più comuni sono l’attacco a vite E14 (attacco piccolo) o E27 (attacco grande), gli attacchi speciali come G4, G10, ecc.- e le dimensioni (altezza e diametro in mm), al momento dell’acquisto bisogna tener conto di alcune importanti informazioni riportate sulle confezioni.

In una nuova pubblicazione a cura di Maura Liberatori, Linda Cifolelli, Simonetta Fumagalli (allegato in basso), l’Enea spiega come leggere l’etichetta, vediamo le indicazioni che dà l’ente.

I lumen

I lumen (lm) indicano la quantità di luce emessa dalla lampadina: più è alto il numero di lumen, più la lampadina sarà luminosa.

Facciamo un esempio: se dobbiamo sostituire una vecchia lampadina a incandescenza da 100 Watt dovremo acquistarne una a LED con 1521 lumen o una fluorescente con 1398 lumen. Aiutatevi con la tabella seguente.

E’ da notare che i watt di una lampada a fluorescenza o a LED sono molto più bassi: significa che per ottenere la stessa quantità di luce (lumen), con le nuove lampadine si consumerà molta meno energia.

La tonalità della luce

La tonalità della luce dipende dalla sua “temperatura di colore correlata”, che è espressa in gradi Kelvin (K). La luce viene definita “calda” quando la temperatura di colore si avvicina a quella delle lampadine ad incandescenza (inferiore ai 3.500K), “neutra” (da 3.500 a 5.000K) o “fredda” (superiore ai 5.000K).

In generale, in una stanza come il soggiorno o la camera da letto, viene utilizzata una illuminazione con luce bianca calda (2700/3000K), con sfumature tendenti al giallo, mentre una luce bianca più neutra (3500/4000K) è indicata in uno studio, in bagno e in cucina. La luce fredda (superiore ai 5000K) viene utilizzata nei grandi spazi pubblici, come i supermercati.

L’angolo del fascio luminoso: luce diffusa o concentrata?

La scelta dell’angolo del fascio luminoso dipende da come si desidera utilizzare la lampadina, perché indica su quanta superficie giungerà la luce.

Se sulla confezione è indicato un angolo inferiore a 120°, si parla di lampada direzionale, da utilizzare per illuminare una zona particolare o un oggetto d’arredamento (illuminazione di accento).

Le lampade non direzionali invece, che hanno un angolo che varia tra 150° e 360°, sono quelle che illuminano un ambiente in modo omogeneo. Per illuminare tutto lo spazio di una stanza potremo usare quindi lampadine con un angolo tra 150° e 300° (adatte quando i diffusori del lampadario coprono la lampadina) oppure quelle a 360° (adatte alle lampade con diffusore in vetro o che lasciano visibile la lampadina).

Per le lampade non direzionali non è obbligatoria la dichiarazione dell’angolo del fascio luminoso e potrebbe non apparire sulla confezione.

La compatibilità con varialuce/dimmer

Non tutte le lampadine sono compatibili con apparecchi o impianti elettrici dotati di sistemi per la regolazione del flusso luminoso (varialuce/dimmer).

Simboli simili a quelli riportati indicano se la lampadina è compatibile o non compatibile con varialuce/dimmer, altrimenti è dichiarato con una scritta.

Il numero di cicli di accensione

Se prevediamo che ci siano molte accensioni/spegnimenti della lampada, abbastanza veloci, cerchiamo un prodotto con alto numero di cicli di accensione.

Viceversa, questo non è importante se pensiamo di tenere accesa la lampada per molte ore consecutive. Attenzione ad accoppiare lampade (specialmente fluorescenti compatte) con i timer, perché questo può significare molti cicli di accensione e, se la lampada non è adatta, la sua durata potrebbe ridursi drasticamente.

Il tempo di avvio

Più il valore del tempo di avvio è elevato, più lentamente la lampada arriva alla piena emissione luminosa. Le lampade a LED sono normalmente a piena luce istantanea, le fluorescenti no.

Per avere la luce “tutta e subito”, la lampada deve avere un tempo di avvio molto basso. Viceversa, se un aumento graduale della luminosità non ci dà problemi, questo parametro non è importante.

L’efficienza luminosa

L’efficienza energetica delle lampadine si determina mettendo in relazione la quantità di luce emessa (lumen) e la potenza assorbita dalla lampadina (Watt).

Maggiore è la quantità di lumen emessi per ogni Watt consumato, maggiore è l’efficienza energetica della lampadina (consumi più ridotti).

L’etichetta energetica

L’etichetta energetica delle lampadine indica la classe di efficienza energetica della lampadina che va da A++ (maggiore efficienza) a E (minore efficienza).

Nell’etichetta stessa o sulla confezione viene inoltre riportato il consumo annuo ponderato di energia, espresso in kWh per 1000 ore di funzionamento.

Impatto ambientale a fine vita

Su ogni confezione è riportato questo simbolo per ricordare che le nuove lampadine, quando non sono più funzionanti, non possono essere gettate nella pattumiera o nel cassonetto, ma portate nelle isole ecologiche.

Particolare attenzione deve essere prestata durante la sostituzione delle lampadine fluorescenti che contengono, sebbene in quantità limitata, sostanze pericolose. In caso di rottura, infatti, possono rilasciare nell’aria mercurio.

Pertanto, è necessario maneggiarle con cura evitandone la rottura. Qualora dovesse accidentalmente verificarsi, si dovrà fare riferimento alle istruzioni messe a disposizione sul sito web specificato sulla confezione della lampadina. Nel caso dei LED le operazioni di smaltimento sono agevolate grazie alla semplicità dei collegamenti e all’assenza di sostanze tossiche.

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