Riscaldamento a legna: consigli utili e miti da sfatare

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All'interno del progetto Prepair è stato realizzato un opuscolo informativo sul corretto utilizzo della legna come combustibile e sulle strategie per ridurre l’inquinamento che ne deriva.

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Come utilizzare efficientemente e nel rispetto delle normative vigenti una stufa a legna? Come sceglierla? Come capire se la propria stufa funziona in modo corretto?

A tutte queste domande risponde, in 20 pagine, un piccolo opuscolo (allegato in basso) realizzato all’interno della campagna “Brucia bene la legna, non bruciarti la salute”.

L’iniziativa nasce dal progetto Prepair, che ha il compito di implementare le misure previste dai piani regionali e dall’Accordo del Bacino Padano per migliorare la qualità dell’aria nel territorio.

Il progetto copre la valle del Po e le regioni e le città che influenzano maggiormente la qualità dell’aria nel bacino, ma le indicazioni pratiche su come riscaldarsi con la legna in modo più sicuro per noi e per l’ambiente possono essere utili a tutti, a prescindere dalla regione di residenza.

Come non molti sanno, infatti, il riscaldamento domestico, a legna in particolare, è una delle principali fonti di inquinamento. Anche se l’utilizzo di questo combustibile è scarso nelle grandi città – si ricorda nella guida – nelle zone di periferia, nelle piccole cittadine e nei paesi spesso più del 20% delle famiglie lo usa per scaldarsi e in molte zone collinari e montane è persino il più utilizzato.

È utile quindi sfatare i luoghi comuni su questo tema e informare i cittadini sulle possibili conseguenze per la salute e per l’ambiente. Dalla guida abbiamo quindi estratto due elenchi articolati in 5 punti. Il primo smonta alcuni luoghi comuni:

L’altro indica cinque comportamenti da modificare:

Link utili:

(Articolo pubblicato originariamente l’8 novembre 2018)

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