Ricominciare meglio, creando nuovi lavori per la salute e l’energia pulita

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Serve un piano statale di investimenti in nuovi posti di lavoro per ridurre l'inquinamento atmosferico locale e posti di lavoro nel settore sanitario, che necessita una ristrutturazione urgente: 7,5 miliardi di euro nel periodo 2021-2030.

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È urgente cogliere l’attimo fuggente, in cui dopo il coronavirus, molti sono più disponibili a perseguire il bene collettivo, affidandosi a una maggiore leadership medica e scientifica. Se perdiamo questo slancio, potremmo ritrovarci a seguire di nuovo strade vecchie.

Concordiamo sul fatto che questo momento richieda cambiamenti radicali, come ad esempio quello proposto dalle economiste olandesi, compreso un’alternativa al Pil e un’economia basata sulla ridistribuzione (Arsel 2020).

Tuttavia, è probabile che tali cambiamenti radicali non siano accettati nell’attuale situazione italiana e il pericolo è che non si riesca ad accelerare la mitigazione del riscaldamento climatico come richiesti dai giovani di Fridays for future.

In questo articolo proponiamo un programma pluriennale di disinquinamento che risponda alle profonde paure di malattie e morte che la pandemia ha suscitato, e che pertanto va iniziato nelle aree del Nord più colpite dal Codiv-19 (Tebano, E., “Covid-19 è più letale dove c’è più inquinamento”, Corriere della Sera, 9 aprile 2020)..

Infatti, le aree con il più alto livello di particolato, PM2.5, sono concentrate nel nord Italia (EEA 2019). Le malattie che derivano dall’inquinamento atmosferico locale (cardiopatia ischemica, malattia cerebrovascolare, malattia polmonare ostruttiva cronica (COPD), infezione delle vie respiratorie inferiori, e cancro ai polmoni) sono tra le principali comorbidità dei pazienti che muoiono con coronavirus in Italia, in un campione di 10.000 casi (Mebane, W., “Global Warming and Coronavirus Are Not Distant Cousins”, Wall Street International Journal, 25 marzo 2020).

L’Agenzia Europea per l’Ambiente stima che ci sono 76.200 morti premature in Italia, nel 2016, attribuibile a materiale particolato PM 2.5, diossido di azoto, e ozono (EEA 2019). Tutti questi inquinanti sono prodotti dall’utilizzo dei combustibili fossili.

Proponiamo investimenti in nuovi posti di lavoro, non solo per la mitigazione del clima volto a ridurre l’inquinamento atmosferico locale, ma anche posti di lavoro nel settore sanitario, che necessita una ristrutturazione urgente.

Lavori per la salute

I lavori per la salute si concentrerebbero sul promuovere nuova occupazione per rafforzare il settore in termini di prevenzione e gestione epidemie che si ripresenteranno nei prossimi anni.

Come scrivono alcuni medici di un ospedale di Bergamo: “I sistemi sanitari occidentali sono costruiti mettendo al centro il malato, ma un’epidemia richiede un cambio di prospettiva verso un approccio che metta al centro la comunità. Servono soluzioni per l’intera popolazione, non solo per gli ospedali. Cure a domicilio e cliniche mobili evitano spostamenti non necessari e allentano la pressione sugli ospedali. Ossigeno terapia precoce, pulsossimetri, e approvvigionamenti adeguati possono essere forniti a domicilio ai pazienti con sintomi leggeri o in convalescenza. Bisogna creare un sistema di sorveglianza capillare che garantisca l’adeguato isolamento dei pazienti, utilizzando la telemedicina. Quest’approccio limiterebbe l’ospedalizzazione a un gruppo mirato di malati gravi, diminuendo così il contagio” (Misuraca, L, “I medici di Bergamo ai colleghi stranieri: Evitate gli errori fatti in Lombardia”, Il Salvagente, 25 marzo 2020).

Mettere al centro la comunità implica privilegiare la promozione del benessere collettivo nelle sue componenti ambientali, economiche, psicologiche, e sociali; rendere i cittadini attivi nel promuovere questo benestare collettivo e dare maggiori poteri decisionali alle donne nella Sanità Pubblica.

I progetti di educazione alla salute per tutte le fasce della popolazione promuoveranno il senso di comunità, la cura dei luoghi, il mutuo aiuto tra vicini e la solidarietà intergenerazionale.

Lavori per l’energia pulita

I progetti per l’energia pulita potrebbero essere realizzati assegnando risorse aggiuntive ai programmi energetici esistenti, con un avvio rapido e una gestione molto più semplice.

Inoltre, ridurre l’inquinamento atmosferico locale significa diminuire le emissioni di combustibili fossili e di anidride carbonica, uno degli obiettivi più importanti della politica energetica italiana ed europea.

Le azioni fanno parte del piano energia-clima (PNIEC) già presentato alla Commissione Europea. Il finanziamento dell’iniziativa dovrebbe includere fonti europee.

Un vantaggio essenziale della nostra proposta consiste nel fatto che molte attività dell’efficienza energetica hanno un’alta intensità di lavoro.

Tipici interventi di efficienza energetica includono la riqualificazione edilizia: dei condomini, delle case, delle scuole, degli edifici pubblici, degli uffici; e l’integrazione delle fonti energetici rinnovabili in edilizia, con impegno alla graduale eliminazione del gasolio da riscaldamento.

Nel settore di trasporto le priorità indicate sono: lo spostamento della mobilità, passeggeri privata verso la mobilità collettiva e lo “smart mobility”; lo spostamento del trasporto merci da gomma a rotaia; e l’efficientamento dei veicoli.

L’enfasi sarebbe sull’efficientamento energetico. Tuttavia, l’uso di fonti di energia rinnovabile potrebbe essere preso in considerazione in casi di forte impatto sul lavoro.

L’impegno di spesa per lo Stato dovuto alla promozione dell’efficienza energetica è stimato pari a 7,5 miliardi di euro nel periodo 2021-2030, ovvero 750 milioni euro per anno, secondo il piano PNIEC.

Proponiamo di avviare, quanto prima, un programma pluriennale per l’energia pulita (basata sull’efficienza energetica, a partire dalle aree più colpite dal coronavirus) con una base indicativa di 750 milioni di euro per il primo anno.

Si osservi che il pagamento delle spese autorizzato al Ministero dell’Ambiente per Programmi e interventi per il governo dei cambiamenti climatici ed energie rinnovabili ammonta 161.716.616 euro per l’anno 2020 (Bilancio dello Stato 2020).

Ulteriori approfondimenti:

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