Accelerare la decarbonizzazione del settore trasporti per una ripresa sostenibile. Questo, in sintesi, l’appello contenuto in una lettera scritta dalle principali associazioni ambientaliste (WWF, Legambiente, Kyoto Club, Greenpeace, Transport&Environment, Cittadini per l’aria) inviata al governo italiano.
L’unico tipo di sostegno pubblico accettabile – sottolineano le associazioni – è infatti quello che accelera l’adozione di soluzioni a emissioni zero per i trasporti pubblici e privati e che sostiene la mobilità attiva, il cui ruolo, vista la necessità di distanziamento fisico, diventa nelle città ancora più centrale.
Per questo le scriventi chiedono di:
- Aumentare le risorse per il trasporto pubblico elettrificato e non destinare i fondi già stanziati nel Fondo Strategico Nazionale per la mobilità sostenibile all’acquisto di autobus diesel;
- Aumentare le risorse per lo sviluppo della mobilità attiva nei centri urbani, quali piste ciclabili, pedonali e micro-mobilità elettrica, che favoriscono il rispetto del distanziamento;
- Supportare l’acquisto di biciclette elettriche e la diffusione dei servizi di mobilità condivisa;
- Assicurare che ogni incentivo pubblico destinato all’acquisto di automobili, che sia incentivo diretto/fiscale o legato a meccanismi di rottamazione, sia limitato ai veicoli a zero e basse emissioni; declinare inoltre gli incentivi sul reddito favorendo valori più elevati per famiglie a basso reddito e PMI;
- Assicurare che nessun fondo pubblico venga destinato ai nuovi modelli diesel, benzina o gas, anche nella forma di credito d’imposta. I soldi dei contribuenti non devono essere usati per mettere in circolazione altri veicoli inquinanti;
- Assicurare che eventuali piani di salvataggio per le imprese automobilistiche siano concessi solo a condizione che queste ultime si impegnino a
- mettere fine allo sviluppo di nuovi modelli a combustione interna al più tardi al 2025
- vendere solo veicoli a zero emissioni dal 2030 in poi;
- Indirizzare gli stimoli di ripresa dell’industria alla produzione di veicoli elettrici, alla produzione di batterie sostenibili (inclusa la filiera di recupero, riuso e riciclo) e allo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica, che rappresentano modi rapidi per creare posti di lavoro sostenibili.
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La lettera integrale