PNIEC europei al 2030, per Eurelectric “ambigui e poco ambiziosi”

In una lettera inviata alla Commissione Ue, l’associazione delle industrie elettriche fa le pulci ai piani nazionali su energia e clima. Una sintesi dei punti critici.

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I Piani nazionali integrati su energia e clima (PNIEC) dei paesi Ue sono di nuovo bersagliati dalle critiche: dopo le osservazioni di Wind Europe sulla mancanza di provvedimenti chiari e lungimiranti per raggiungere i traguardi sulle rinnovabili al 2030 (vedi qui), è il turno di Eurelectric.

In una lettera inviata al commissario competente, Miguel Arias-Cañete, l’associazione che riunisce le industrie elettriche europee ha evidenziato il divario tra gli obiettivi fissati da Bruxelles e la scarsa ambizione dei piani dei singoli Stati membri, soprattutto per quanto riguarda l’elettrificazione dei consumi energetici finali nei vari settori, trasporti e riscaldamento inclusi.

Ad esempio, si legge nel documento (allegato in basso), solamente 17 PNIEC su 28 hanno stabilito quanta nuova potenza rinnovabile intendono installare nei prossimi anni e solamente 11 di questi piani hanno previsto di almeno raddoppiare la capacità installata di almeno due tecnologie “verdi”; tra l’altro, la maggior parte dei PNIEC rimane ambigua in tema di misure/iniziative concrete con cui supportare gli investimenti in fonti pulite.

E poi, nei diversi piani, i dati sono espressi con differenti unità di misura e calcolo (in termini assoluti, in percentuali, in alcuni casi bisogna estrapolare i dati dai grafici) di conseguenza è difficile, commenta Eurelectric, confrontare e analizzare in dettaglio i PNIEC senza una metodologia comune per la presentazione delle informazioni.

Inoltre, i piani sono carenti in altri punti, ad esempio, nella maggior parte dei casi, non ci sono programmi volti a promuovere la diffusione delle pompe di calore né per favorire la realizzazione di punti di ricarica destinati ai veicoli elettrici negli edifici; si parla, nello specifico, di precablaggi degli impianti elettrici in modo che sia più facile installare le colonnine negli interventi di riqualificazione edilizia.

Parecchi piani nazionali non prevedono politiche per de-carbonizzare in modo efficace i trasporti, aggiunge Eurelectric, e neppure delle misure per mantenere in sicurezza il sistema elettrico all’aumentare della produzione energetica rinnovabile, che richiederà un’adeguata capacità di “risposta” della rete attraverso accumulatori, flessibilità, aggregatori di batterie eccetera.

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