Nuovo Superbonus, riqualificare la propria casa conviene ancora?

Da MCE Lab uno studio su costi e tempi di rientro degli investimenti, alla luce delle nuove percentuali detraibili.

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Riqualificare il patrimonio edilizio converrebbe anche con le il “nuovo” Superbonus depotenziato, con detrazioni non più al 110% ma al 90% per il 2023, 70% per il 2024 e 65% per il 2025.

Lo sottolinea un’analisi realizzata da MCE Lab, coordinata dal professor Giuliano Dall’Ò, secondo il quale, nonostante il taglio delle agevolazioni sulle riqualificazioni energetiche introdotto dal decreto Aiuti quater, in un periodo variabile fra 7 e 12 anni si ammortizza l’investimento, mentre da subito si aumenta il valore dell’immobile.

Gli edifici sono uno dei principali responsabili del potenziale di riscaldamento globale (Global Potential Warming – GWP), perché rappresentano il 50% dell’estrazione di materie prime, il 40% del consumo energetico a livello Ue, il 36% delle emissioni di CO2 e il 21% del consumo di acqua.

Non a caso il Green Deal dell’Unione europea, con la bozza della nuova direttiva EPBD, ha tracciato una roadmap ambiziosa con l’obiettivo della completa decarbonizzazione al 2050: al 2030 tutti gli edifici residenziali dovrebbero essere portati alla classe E e poi alla classe D al 2033. Quindi, al di là della convenienza, commenta la nota di MCE Lab, saremo costretti a intervenire pesantemente sugli edifici. In che modo?

“Il primo parametro che ci viene in aiuto è la classificazione energetica”, spiega Dall’Ò, coordinatore di MCE Lab e Ordinario di Fisica tecnica ambientale presso il Dipartimento ABC (Architecture, Built environment and Construction engineering) del Politecnico di Milano. “Premesso che ogni edificio ha una sua storia, possiamo dire che mediamente la riduzione dei consumi passando da una classe G ad una classe E è del 26% e del 43% per il passaggio dalla E alla D”.

In generale, prosegue MCE Lab, la convenienza di un investimento in efficienza energetica dipende da due elementi: il costo dell’intervento al netto degli eventuali incentivi e il costo dell’energia risparmiata. Ed è proprio l’incremento del costo energetico che rende conveniente, oggi più che mai, un investimento in efficienza, perché ogni kWh risparmiato è risparmiato “per sempre” e riduce l’effetto negativo del caro bollette.

Come sappiamo, sul fronte degli incentivi, il decreto Aiuti quater ha introdotto un taglio delle agevolazioni sulle riqualificazioni energetiche. Il Superbonus passa quindi dal 110 al 90% per tutto il 2023 (con alcune eccezioni, vedi anche QualEnergia.it Superbonus, quando è ancora al 110% e quando al 90%); l’aliquota poi scenderà ulteriormente negli anni successivi: al 70% nel 2024, per arrivare al 65% nel 2025. Il recepimento della direttiva EPBD comporterà però la definizione di un incentivo che rimarrà costante negli anni a venire.

Per quanto riguarda gli investimenti, secondo le analisi di MCE Lab, il passaggio dalla classe G alla classe E non è particolarmente oneroso: può essere sufficiente sostituire il generatore di calore, inserire una regolazione smart che consente di controllare la temperatura in tutti i locali e sostituire i serramenti.

L’investimento necessario per questo tipo di intervento potrebbe essere compreso tra 12.000 e 18.000 € per appartamento, che considerando un incentivo del 70% previsto nel 2024 sarebbe compreso tra 3.600 € e 5.400 €.

Passando ad un esempio concreto, per un appartamento di 100 m2 in condominio, il costo medio annuale del riscaldamento alle attuali tariffe dell’energia è intorno ai 2.000 €, pertanto il risparmio annuo sarebbe di circa 500 €, grazie al quale l’investimento si ammortizza in un periodo compreso tra i 7 e i 10 anni, ammesso che il costo dell’energia non cresca ancora. I tempi di ritorno degli investimenti si accorcerebbero se si trattasse di una casa isolata, perché questa ha un consumo maggiore, avendo più superficie disperdente a parità di volume.

Il passaggio dalla classe G alla classe D può richiedere anche degli interventi di isolamento termico dell’involucro. Senza arrivare al cappotto, ma limitando gli interventi all’isolamento del sottotetto e/o delle pareti esterne applicando l’isolamento dall’interno, i costi potrebbero essere compresi – secondo le analisi di MCE Lab – tra 30.000 e 40.000 €, che con l’incentivo del 70% (previsto fino al 2024) sarebbe compreso tra 9.000 e 12.000 €.

Riferendoci sempre all’appartamento di 100 m2, il risparmio annuo sarà pari a circa 1.000 €, che consente di ammortizzare l’investimento in un periodo compreso tra i 10 e i 12 anni, sempre considerando che il costo dell’energia non cresca ancora. Anche in questo caso i tempi di ritorno degli investimenti si accorcerebbero se si trattasse di una casa isolata.

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