Il Nobel Parisi: “il nucleare non è la strada per l’Italia”

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Il premio Nobel per la fisica in video: tutti i limiti dell'energia nucleare e le vere soluzioni per la transizione italiana, dal solare alla geotermia. Evento organizzato dall’associazione “SI alle rinnovabili NO al nucleare”.

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Le criticità del nucleare in Italia, le opportunità per fotovoltaico e accumuli e per altre soluzioni come agrivoltaico, geotermia, carburanti sintetici.

In una sorta di lectio magistralis organizzata dall’associazione “SI alle rinnovabili NO al nucleare” il vincitore del premio Nobel per la fisica del 2021 Giorgio Parisi fa il punto sul perché l’atomo non dovrebbe avere spazio nel nostro Paese e quali siano invece le alternative sulle quali puntare (video in basso).

Oltre a una questione di costi, implementare il nucleare porrebbe un problema di sovraproduzione in caso di picco di produzione, ad esempio, da fotovoltaico.

Le centrali nucleari non sono flessibili e non possono essere spente e riattivate con facilità, non risolvendo il problema dell’intermittenza legata al solare.

Pur riconoscendo ai reattori di quarta generazione il potenziale di riduzione delle scorie (altro tema centrale in caso di eventuale ritorno alla produzione dall’atomo in Italia), Parisi sottolinea come al momento “non c’è nessun reattore di questo tipo commercialmente operativo”, dato che ad oggi esistono soltanto prototipi sperimentali.

L’alternativa per Parisi sono quindi le rinnovabili. Il solare distribuito ad esempio, sui tetti delle abitazioni e dei capannoni industriali (oggi soltanto il 7% ne è ricoperto). E, per risolvere l’intermittenza, i sistemi di accumulo, sia a batteria che attraverso il pompaggio idroelettrico.

A questo scopo vanno destinati alla rete elettrica gli investimenti che invece andrebbero al nucleare.

Infine, un passaggio sui carburanti sintetici, per tir, navi o aerei, che potrebbero essere prodotti utilizzando l’energia solare in eccesso, e sulla geotermia, “l’unica fonte pulita programmabile e non intermittente”, da sfruttare sia attingendo al calore ad alte profondità per generare elettricità sia a basse profondità per i riscaldamenti domestici.

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