Lotta contro il dissesto idrogeologico e sviluppo del Green New Deal: sono queste le principali voci del cosiddetto “ecobilancio” allegato alla manovra finanziaria 2020 che punta a stanziare circa 4,5 miliardi di euro per la protezione dell’ambiente e la gestione delle risorse naturali.
È un quasi raddoppio in confronto al 2019 (circa 2,4 miliardi).
In pratica, il disegno di legge di Bilancio – vedi qui le principali novità per l’energia e le imprese – prevede di destinare lo 0,8% della spesa primaria complessiva alle misure ambientali nel 2020 per poi salire allo 0,9% nel 2021.
Più in dettaglio, evidenzia l’ecobilancio allegato alla relazione illustrativa della manovra (allegato in basso), la maggior parte della spesa ambientale dello Stato (65% delle risorse iniziali) si concentrerà in tre settori: protezione e risanamento del suolo e delle acque con il 42% della spesa totale, altre attività di protezione dell’ambiente (13,3%), protezione della biodiversità e del paesaggio (9,7%).
Tra gli altri settori più rilevanti si citano anche la gestione delle acque reflue e la gestione delle materie prime energetiche non rinnovabili.
L’aumento della spesa ambientale per il 2020-2021 in confronto al 2019, si legge nell’ecobilancio (neretti nostri), “è dovuto principalmente alla prevista realizzazione di progetti sostenibili relativi al programma ‘Green New Deal’ e ai contributi alle imprese per favorire i processi di trasformazione tecnologica, in linea con i principi dell’economia circolare e della decarbonizzazione […]”.
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