La Spagna si prepara ad affrontare la possibile carenza di gas nei prossimi mesi con una serie di misure di risparmio energetico.
Come prima soluzione la limitazione delle temperature di riscaldamento e raffreddamento, rispettivamente, a 19 °C e 27 °C fino all’ottobre 2023.
Il ministero della transizione ecologica iberico ha stabilito altre misure, obbligatorie per gli esercizi commerciali e raccomandate per famiglie e cittadini, secondo cui le porte devono essere dotate di chiusure automatiche, le vetrine dei negozi e le luci degli edifici pubblici devono essere spente alle 22, mostrando le misure di risparmio energetico adottate.
“Il cambiamento dei comportamenti può ridurre la domanda di gas e petrolio del 5% nel breve-termine”, ha detto la ministra della Transizione energetica spagnola, Teresa Ribera, presentando il “Piano shock per il risparmio energetico e la gestione della climatizzazione”, preannunciato la settimana scorsa dal primo ministro Pedro Sánchez, a cui seguirà a fine settembre un ulteriore piano di emergenza con altre misure e azioni di solidarietà con il resto dell’Unione europea.
“Non possiamo permetterci il lusso di perdere un solo kWh”, ha aggiunto la ministra.
Gli appalti del settore pubblico per il miglioramento energetico dei propri immobili saranno quindi accelerati, così come il rafforzamento delle reti e delle altre infrastrutture elettriche, cui saranno destinati 350 milioni di euro di aiuti.
Anche l’iniezione di gas rinnovabili nella rete di gasdotti sarà facilitata, e sia lo stoccaggio che l’autoconsumo saranno incrementati, indica il documento del governo spagnolo, consultabile dal link in fondo a questa pagina.
Il governo ha comunicato anche che il 22 novembre si terrà la quarta asta di energia rinnovabile, con 3.300 MW complessivi da aggiudicare, fra 1.800 MW fotovoltaici e 1.500 MW eolici. Tali azioni permetteranno un risparmio di 11 TWh/anno, equivalente al 2,9% del consumo spagnolo di gas nel 2021, ha detto la ministra.
Il 25 ottobre si terrà la terza asta per il solare termoelettrico, le biomasse e il fotovoltaico distribuito, che metterà all’incanto 520 MW complessivi.
Annunciato poi l’aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), che sarà avviato con una consultazione pubblica preventiva.
- Il documento del governo (pdf)