Le temperature hanno raggiunto livelli record in Siberia con un picco di 38 gradi centigradi registrato sabato scorso, 20 giugno, nel villaggio di Verkhoiansk, 17 gradi in più rispetto ai valori normali per questo periodo del mese, come evidenziato dal segretariato delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, UN Climate Change.
Ancora più importante del singolo picco di calore anomalo, però, è sottolineare le tendenze più generali delle temperature medie, che a già a maggio 2020 sono state più alte di circa 10 gradi rispetto alla media stagionale in diverse aree siberiane, secondo i dati diffusi dal Copernicus Climate Change Service (C3S) della Commissione europea.
“Quello che deve essere considerato è che sebbene il Pianeta nel suo complesso si stia riscaldando, ciò non sta accadendo in modo uniforme”, si legge in una nota. Difatti, spiegano gli scienziati di Copernicus, la Siberia occidentale si distingue come una regione che mostra maggiori variazioni di temperatura; ciò che è insolito in questo caso è la persistenza delle anomalie più calde della media. Nella simulazione video qui sotto, tratta dalle analisi pubblicate online da C3S, si può osservare l’anomalia delle temperature siberiane negli ultimi mesi.
Ricordiamo che tali anomalie hanno diversi effetti negativi, tra cui lo scioglimento del permafrost con conseguente rilascio di metano nell’atmosfera, un gas-serra molto più “potente” della CO2; e un’altra conseguenza di tale scioglimento è stata la massiccia fuoriuscita di petrolio a Norilsk a fine maggio, causata dal collasso di un serbatoio che si trovava sul terreno in precedenza ghiacciato.