Clima, alte probabilità di superare 1,5 °C di riscaldamento già nei prossimi 5 anni

I dati della World Meteorological Organization. Sarebbe uno sforamento temporaneo in una tendenza di costante aumento delle temperature medie globali. Intanto, in Italia e altrove, gli eventi meteo estremi diventano sempre più intensi e frequenti.

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Le temperature medie globali sono destinate a crescere a livelli record nei prossimi anni, spinte dalle concentrazioni di gas-serra e dall’arrivo di El Niño, un fenomeno climatico che comporta un aumento delle temperature oceaniche ed è associato a un clima complessivamente più caldo.

C’è una probabilità molto alta (66% circa) di sforare il tetto di 1,5 °C di surriscaldamento, rispetto all’età preindustriale, per almeno un intero anno tra il 2023 e il 2027.

Ed è quasi certo (98%) che almeno uno dei prossimi cinque anni sarà il più caldo di sempre, battendo il record assoluto del 2016, così come è quasi certo che il periodo 2023-2027 sarà complessivamente il quinquennio più caldo mai registrato.

A dirlo è la World Meteorological Organization (WMO) in una nota che diventa un nuovo, e sempre più forte, campanello d’allarme sulla crescente probabilità di superare in via temporanea un global warming di 1,5 °C mentre gli accordi di Parigi, siglati nel 2015, hanno sancito un impegno internazionale a limitare il surriscaldamento terrestre entro questa soglia.

Intanto, nel 2022 la temperatura media globale è stata di circa 1,15 °C sopra la media del 1850-1900 (età preindustriale). E già questo valore ha mostrato quanto possano essere devastanti le conseguenze del cambiamento climatico, con eventi estremi sempre più intensi e frequenti, dalla siccità alle inondazioni, come quelle che in queste ore stanno nuovamente colpendo il nostro Paese, in Emilia-Romagna, con allagamenti e la necessità di evacuare migliaia di persone.

Nei prossimi mesi, spiega la WMO, il riscaldamento di El Niño si combinerà con il cambiamento climatico provocato dalle attività umane, cioè le emissioni di gas serra dovute soprattutto all’uso di combustibili fossili, spingendo sempre più in alto le temperature medie superficiali del nostro Pianeta.

E ciò avrà impatti “di vasta portata per salute, sicurezza alimentare, gestione dell’acqua e ambiente; dobbiamo essere preparati”, ha affermato Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale.

La probabilità di superare temporaneamente per un anno il grado e mezzo di surriscaldamento, si spiega, è aumentata costantemente dal 2015 (quando era vicina allo zero); per gli anni tra 2017 e 2021 la probabilità di un superamento era nell’ordine del 10%, evidenzia Taalas.

L’effetto rinfrescante di La Niña – fenomeno climatico che contrariamente a El Niño provoca un abbassamento delle temperature oceaniche – nei tre anni passati ha contribuito a frenare la tendenza al rialzo termico. Nei prossimi mesi dovrebbe svilupparsi El Niño, che tipicamente porta a un incremento delle temperature nell’anno successivo a quello del suo arrivo, quindi i suoi effetti dovrebbero sentirsi in modo particolare nel 2024.

La temperatura media, per ciascuno degli anni tra 2023 e 2027, è prevista tra 1,1-1,8 °C superiore in confronto alla media preindustriale 1850-1900.

Infine, un altro dato preoccupante è il riscaldamento artico “sproporzionatamente elevato”: rispetto alla media 1991-2020, si prevede che l’anomalia termica nella regione artica sarà più di tre volte maggiore dell’anomalia termica media globale.

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