La Gran Bretagna accelera nuovamente i suoi piani per contrastare il cambiamento climatico e investire in tecnologie pulite.
Dopo aver annunciato, a metà novembre, una rivoluzione industriale “verde” al 2030 incentrata su eolico offshore (40 GW al 2030), mobilità elettrica (stop alla vendita di nuove auto benzina-diesel) e altre misure, il governo britannico ha deciso di rafforzare il suo impegno per ridurre le emissioni di CO2.
Così la Gran Bretagna punta a tagliare le emissioni di almeno il 68% al 2030 in confronto ai livelli del 1990 (l’obiettivo precedente era -53%).
Il nuovo obiettivo, spiega una nota del governo Uk, è inserito nel suo piano NDC (Nationally Determined Contributions), con cui Londra vuole contribuire al raggiungimento dell’accordo globale di Parigi sul clima.
L’accordo di Parigi, ricordiamo in sintesi, prevede di contenere il surriscaldamento globale sotto 2 gradi entro fine secolo. Ogni Paese firmatario è tenuto a presentare e aggiornare un piano NDC coerente con questo traguardo climatico.
L’obiettivo appena annunciato da Londra, evidenzia la nota del governo, è tra i più ambiziosi a livello mondiale ed è compatibile con l’impegno di azzerare le emissioni nette di anidride carbonica entro metà secolo (la Gran Bretagna ha legiferato per un traguardo net-zero al 2050 già nel 2019).
Ricordiamo poi che in Europa è ancora aperta la discussione sul nuovo obiettivo 2030 per le emissioni: si punta a un taglio del 55-60% in confronto al 1990.