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La Danimarca pensa di bandire le auto tradizionali dal 2030

Stop alla vendita di veicoli diesel e benzina tra 12 anni, per poi estendere il divieto anche ai modelli ibridi. Ma la strada verso il 100% elettrico è ancora lunga. Necessari più incentivi. Intanto il Parlamento europeo deve votare sui nuovi limiti alle emissioni di CO2 delle vetture.

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Nella Danimarca che ambisce a diventare sempre più “verde”, con l’obiettivo del 100% di elettricità rinnovabile entro il 2050, fa capolino un nuovo ambizioso traguardo volto a ridurre le emissioni inquinanti.

L’idea, proposta dal primo ministro Lars Løkke Rasmussen durante il suo discorso davanti al parlamento danese, è bandire completamente la vendita di auto con motori a combustione interna dal 2030.

In soli 12 anni, in sostanza, il piccolo Paese scandinavo intende vietare la commercializzazione di veicoli diesel e a benzina, per poi estendere il bando alle vetture ibride dal 2035. Così ogni nuova auto immessa sul mercato in Danimarca dovrà essere elettrica, o alimentata da qualche altro vettore energetico a zero emissioni di anidride carbonica (l’idrogeno ad esempio).

Già la prossima settimana, come riportano le agenzie di stampa EurActiv e Reuters, il governo danese presenterà al parlamento un piano climatico con una serie di misure contro l’inquinamento atmosferico, piano che dovrebbe includere maggiori dettagli su come eliminare i combustibili fossili nei trasporti privati.

La Danimarca, infatti, non ha seguito del tutto l’esempio della Norvegia, che è riuscita a spingere le vendite dei modelli elettrici “puri” e ibridi plug-in intorno al 40% del mercato complessivo, grazie a incentivi molto generosi per l’acquisto e il possesso di vetture alimentate dalle batterie.

Nel 2017, le vendite di veicoli elettrici in Danimarca si sono fermate allo 0,4% del totale, con poche centinaia di nuove immatricolazioni, dopo i numeri più consistenti che avevano caratterizzato il 2015 (oltre 4.700) e, in misura minore, il 2016.

Il problema è che dall’inizio del 2017 Copenaghen non ha più alcun incentivo dedicato alle auto che si ricaricano alla presa di corrente, il cui prezzo, per il momento, resta ben più elevato rispetto agli analoghi modelli tradizionali.

Presumibilmente, il governo avrà studiato delle iniziative di sostegno per rilanciare il mercato degli EV (Electric Vehicles) altrimenti sarà molto difficile seguire la strada del bando ai modelli diesel/benzina.

Intanto, in queste ore, il Parlamento europeo è alle prese con un voto decisivo in tema di mobilità “sostenibile”: in ballo ci sono, infatti, limiti più severi alle emissioni di CO2 e anche delle possibili quote per la vendita di auto a basso impatto ambientale.

Un tema su cui l’Italia appare divisa tra il Movimento 5 Stelle, favorevole a una riduzione più drastica delle emissioni inquinanti, e la Lega, che invece propende per una linea più “morbida” e graduale, orientata alla neutralità tecnologica senza spingere eccessivamente verso la diffusione delle vetture elettriche.

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