Italia prima in Ue per morti da biossido di azoto

Circa 14.600 decessi prematuri all'anno, che si sommano ai 58.600 causati dal PM 2,5 e ai 3.000 da ozono. I dati dell'Agenzia europea per l'ambiente sull'inquinamento atmosferico.

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In Italia ogni anno l’inquinamento da biossido di azoto (NO2) fa causa circa 14.600 morti premature  in Europa: un record a livello europeo (in valori assoluti) . L’ ozono (O3)  uccide invece  3000 italiani l’anno e  il particolato fine PM2,5  ben 58.600.

Complessivamente nell’Ue a 28 lo smog è responsabile di 372mila decessi prematuri, un’enormità, nonostante il calo dai 391mila del 2015.

A mostrarlo sono i  nuovi dati diffusi dall’Agenzia europea per l’ambiente (allegato in basso) basati sulle rilevazioni condotte nel 2017 da oltre 4000 stazioni di monitoraggio in Europa .

Secondo il rapporto, il nostro Paese è tra i 7 che sforano sistematicamente i limiti di legge per i principali inquinanti atmosferici– insieme a Bulgaria, Croazia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia.

“Questo dimostra – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – che l’Italia è in ritardo nel fronteggiare il problema dell’inquinamento atmosferico e che deve fare molto di più in termini di misure e interventi strutturali per fronteggiare questa emergenza, a partire da una efficace ed integrata strategia antismog.”

È fondamentale – prosegue la nota dell’associazione  – definire un Piano Nazionale contro l’inquinamento, riducendo il traffico motorizzato privato, investendo sulla mobilità urbana sostenibile di persone e merci, potenziando e incentivando il trasporto pubblico locale, pendolare e su ferro, quello intermodale, e riducendo le emissioni agricole, industriali e quelle prodotte dalle centrali elettriche a fonti fossili e dal riscaldamento degli edifici. Le azioni green previste nel decreto clima non sono sufficienti così come non bastano gli appelli di buon senso.

“Occorre ripensare le città per le persone, non per le auto, dando ai cittadini una valida alternativa al trasporto privato. Non dimentichiamo inoltre – aggiunge Ciafani – che ad oggi l’Italia non ha ancora presentato il programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico (NAPCP), secondo quanto previsto dalla direttiva sui limiti nazionali di emissione entrata in vigore alla fine del 2016, per questo nei giorni scorsi, insieme all’Eeb e ai Cittadini per l’aria, abbiamo inviato una lettera al Ministero dell’ambiente per far presente la questione e per chiedere al Governo di impegnarsi concretamente per depositare il programma nazionale per il controllo dell’inquinamento atmosferico entro l’8 novembre 2019, in assenza del quale presenteremo un formale reclamo alla Commissione Europea per l’inadempienza del nostro Paese”.

Per quanto riguarda le polveri sottili, l’associazione ambientalista ricorda che ad oggi sono già 20 le città capoluogo fuorilegge per il superamento del limite annuale previsto per le polveri sottili (35 giorni con una media giornaliera di Pm10 maggiore a 50 microgrammi a metro cubo). Tra le città soffocate dallo smog al primo posto Milano (centralina Marche) con 56 giorni, seguita da Torino (grassi) 55, Pavia (P.zza Minerva) 54.

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