Isolamento termico e materiali da costruzione con scarti agricoli, un progetto tutto… Adriatico

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Il progetto europeo "AWeS0Me", con la partecipazione di enti di Italia, Albania e Montenegro, punta a promuovere la realizzazione di materiali termoisolanti da scarti agricoli per l’efficientamento energetico di edifici.

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Esiste la possibilità di realizzare materiale da costruzione con scarti agricoli completamente sostenibili, e stimolare la diffusione di nuovi materiali che, oltre alla loro funzione di isolamento termico, abbiano un basso impatto ambientale.

Di questo e delle buone pratiche in tale ambito si occuperà il progetto “AWeS0MeAgricultural Waste as Sustainable 0 km building Material” che vede la partecipazione di tre paesi che si affacciano sull’Adriatico, co-finanziato nell’ambito del Programma comunitario Interreg IPA-CBC Italy – Albania – Montenegro 2014-2020 (asse Environment and Energy)

Il progetto effettuerà laboratori pilota su soluzioni tecniche con materiali da costruzione a base biologica che raggiungono criteri energetici in linea con gli standard dell’Unione europea.

Inoltre, verrà costruita una Rete per la promozione della bioedilizia, coinvolgendo soprattutto le Pubbliche Amministrazioni che ricadono nell’ambito territoriale del Programma comunitario di riferimento.

La partnership di progetto è composta dal Lead Partner Confimialbania (Albania), da Inovaciono preduzetnički centar Tehnopolis (Montenegro), e da due membri italiani, il Politecnico di Bari e il GAL Molise verso il 2000.

Il budget complessivo di progetto è di 706.936 €, con co-finanziamento UE dell’85%. Il progetto, iniziato il 1/7/2020 e stato però lanciato ufficialmente con il kick off inaugurale il 30 marzo 2021; si concluderà il 31 dicembre 2021.

La bioedilizia e, soprattutto l’utilizzo di materiali di scarto dall’agricoltura, è una modalità costruttiva ancora poco sviluppata in Italia, forse perché potrebbe sembrare un retaggio del passato.

Eppure interessante è soprattutto l’uso della paglia: balle di steli di cereali seccati e fortemente compressi diventano mattoncini che formano i muri dell’abitazione, con un ottimo isolamento termico e acustico e costi contenuti (Costruire case in paglia: vantaggi e pregiudizi).

Scriveva Masanobu Fukuoka, botanico e filosofo giapponese, pioniere della agricoltura naturale, nel suo libro “La rivoluzione del filo di paglia”:

«La paglia sembra leggera e fragile; la maggior parte della gente non sa quanto pesante essa sia.
Se la gente conoscesse il vero valore della paglia, si potrebbe verificare una rivoluzione umana che diventerebbe abbastanza potente da cambiare la nazione e il mondo.»

Un altro materiale naturale molto interessante per la bioedilizia è la canapa. Costruire edifici sostenibili ed efficienti, riducendo i consumi degli impianti di climatizzazione, in particolare nelle aree del Mediterraneo a clima caldo temperato si può fare utilizzando come isolante proprio la fibra di canapa in sostituzione dei materiali comunemente impiegati in edilizia. Ne parlammo anche anni fa riguardo ai risultati avuti nei laboratori del Centro Ricerche ENEA di Brindisi nell’ambito di uno specifcio progetto (Edilizia efficiente, i vantaggi dell’isolamento in canapa).

Sempre in tema di canapa, Enea ha brevettato un sistema antisismico per pareti applicabile sia su edifici nuovi che esistenti; si tratta di un kit prefabbricabile e modulare composto da piani cordati e pannelli in fibra di canapa in grado di contenere gli effetti espulsivi provocati dalle scosse sismiche e garantire al tempo stesso un elevato isolamento termoacustico.

Per informazioni: Progetto AWeS0Me

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