Carbone quasi azzerato in Gran Bretagna: è la prima volta che succede in un intero trimestre della storia inglese, come evidenziano le statistiche appena pubblicate dalle autorità governative britanniche (allegate in basso) su aprile-giugno 2019.
Nella patria della rivoluzione industriale, che fu mossa proprio da questo combustibile, la produzione da carbone, ricordiamo, è calata dell’80% nel giro di cinque anni (dal 2012 al 2017) e si intendere chiudere fonte entro il 2025
Il grafico sotto riassume il quadro.
Si vede così che il carbone ha generato meno dell’uno per cento dell’energia elettrica nel paese nei tre mesi considerati (1,6% era la sua quota da aprile a giugno 2018), mentre il gas naturale è salito al 43,6% del mix con più di 33 TWh generati complessivamente nel periodo.
Per dare un’idea, nel 2012 il carbone copriva il 43% della domanda elettrica britannica.
Il contributo delle fonti rinnovabili ha guadagnato tre punti percentuali abbondanti in confronto al secondo trimestre dell’anno precedente, portandosi al 35,5% del totale con una produzione di 27 TWh che a sua volta ha registrato un +9,9% nel paragone con aprile-giugno del 2018.
Al primo posto, in termini di output elettrico, c’è l’eolico con una dozzina di TWh equamente distribuiti tra impianti a terra e parchi offshore; le bioenergie hanno generato 9 TWh e il fotovoltaico quasi 5 TWh.
In totale, come chiarisce il grafico seguente, le rinnovabili hanno perso il 14% di produzione rispetto ai tre mesi iniziali del 2019, che sono stati i più produttivi in assoluto, insieme a quelli finali del 2018, per quanto riguarda le tecnologie pulite.
Così la Gran Bretagna sta continuando la trasformazione del suo mix elettrico, con quasi zero carbone, più gas e più rinnovabili; la prossima sfida è incrementare il peso delle energie “verdi”, soprattutto l’eolico offshore che nell’ultima asta competitiva ha raggiunto prezzi molto bassi, sotto 40 sterline per MWh in alcuni progetti presentati in gara.
Mentre sul nucleare incombono sempre più incognite: proprio in questi giorni EDF ha comunicato extra-costi e ritardi nei cantieri di Hinkley Point C, la nuova centrale con reattori EPR in costruzione nel Somerset, che però finirà per produrre elettricità a prezzi più che doppi in confronto a quelli appena spuntati dall’eolico.